Medy pubblica 9 chiamate, un cortometraggio nel quale racconta l’arresto, la latitanza e la detenzione

Parliamo di El Mehdi El Marbouh in arte Medy Cartier, un artista italo-marocchino, nato e cresciuto a San Donato, un quartiere periferico di Bologna.

Negli ultimi mesi Medy ha collaborato con Villabanks e Ava nel singolo “Tête”, che ha totalizzato più di 30 milioni di stream su Spotify, a ottobre ha pubblicato il suo ultimo singolo “Tchikita” e ha poi collaborato con 167 Gang nel brano “Sezione 2”.

Medy ha una storia come tante alle spalle, fatta di strada, criminalità, arresti e ha raccontato la sua vita attraverso i testi delle canzoni.

Per annunciare 9 Chiamate, il suo primo progetto ufficiale in uscita a gennaio, Medy ha pubblicato un cortometraggio omonimo, nel quale viene raccontato il suo passato: l’arresto, il processo, la fuga, la latitanza, la cattura e la detenzione.

Le immagini raccontano uno dei periodi più difficili della vita di Medy. Il cortometraggio inizia con la fuga, ancora minorenne, dagli assistenti sociali durante il processo. Da questo momento in poi c’è un periodo di latitanza di tre mesi, in cui viene accolto da una ragazza e ospitato a casa sua, fin quando, però, le autorità non riescono a trovarlo e viene definitivamente arrestato per evasione e possesso di droga.

Ed eccoci qua. Al punto di partenza. Non ci ho guadagnato nulla. Solo tristezza. E non avevo bisogno di ciò. Vorremmo essere tutti ragazzi di strada.

Io per esempio non l’ho scelto. Mi ci sono trovato. Sembrava bello. Ma mi ha fatto fare cose di cui mi vergogno. Ma non me ne pento.

– Medy

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