Mahmood ci dimostra che si possono fare hit con contenuti

Dopo una hit come Soldi c’era molta attesa per il nuovo singolo di Mahmood, ma superare in termini numerici, di impatto e affezione del pubblico un pezzo come quello che ha vinto Sanremo è davvero difficile. Mahmood ha colto la sfida, o forse non ci ha neanche pensato, fatto sta che Barrio ha tutte le carte in regola per essere una hit.

Complice anche il sound, fresco, internazionale, con un richiamo al flamenco, e assolutamente riconducibile a Mahmood. Anche questa volta Charlie Charles, Dardust e l’aggiunta di Davide Petrella hanno dato il meglio di loro. Gli anni di gavetta hanno fatto sì che Mahmood lavorasse, portasse avanti e perfezionasse il suo stile, che è assolutamente unico in Italia e lo rende facilmente identificabile. Spesso nella musica, soprattutto urban, ci lamentiamo che suona tutta molto simile, o che le produzioni sono ottime, ma i testi lasciano a desiderare, per ora la musica di Mahmood è curata nei minimi dettagli, dal suono, alla voce, al testo. E udite udite Barrio ha anche un messaggio. Il famoso messaggio, il famoso contenuto. Perché si può fare una hit, o comunque una canzone che suoni bene, ci faccia cantare e ballare, e allo stesso tempo ci dica qualcosa.

 

 

 

 

Già in Soldi, tra un battito di mani e l’altro, ci aveva raccontato del rapporto con suo padre, mettendo sul piatto tutti i problemi e le domande di un ragazzo che sta crescendo e che ha bisogno di figure a cui guardare, con le quali confrontarsi. In Barrio, invece, Mahmood ci racconta della periferia, della bellezza contenuta in un quartiere, di relazioni e amicizie e lo fa in modo realistico e veritiero, così che chiunque possa rispecchiarsi in quello che dice. Ma la sua forza, che è anche la sua caratteristica principale, è il riuscire a rendere tutto più leggero attraverso la musica, senza cadere nel frivolo, o nel pesante.

 

 

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