Lonewolf di MadMan – la recensione di Rebel

Si è fatto attendere parecchio MadMan, ma non ha deluso le aspettative. Nel suo nuovo disco troviamo il MadMan che conoscevamo con le sue barre dirette e il suo flow serrato, ma anche quella parte più intima e sentimentale che abbiamo assaporato nei suoi dischi precedenti. Immagini scure, crude, di impatto, sono quelle che MadMan ci mostra, accompagnate da produzioni spettacolari e dal suo modo di rappare che ti lascia senza fiato.

MadMan in questo è un numero uno, un vero e proprio fuoriclasse, ha una tecnica pazzesca e un flow incredibile capace di farti cadere dalla sedia anche se effettivamente non ti sta dicendo niente di che.

Nel disco è evidente che in questi 4 anni MadMan sia migliorato parecchio sia a livello tecnico che di liriche, ma è anche evidente che ha sofferto. È come se avesse passato questi anni in casa, tra cannette e donne cercando di combattere la solitudine, ma che alla fine non abbia vissuto. Nell’ultima traccia infatti dice “gli occhi morti in vena d’eccesso, non odiavo lei ma me stesso”.

MadMan è senza dubbio uno dei rapper più stimati della scena. Il timbro e gli esercizi di stile di cui è capace sono il marchio di fabbrica che lo hanno reso un unicum nel panorama rap italiano e che, allo stesso tempo, gli hanno permesso di spingersi sempre oltre i limiti, rimanendo al contempo fedele a se stesso. 

Nel disco si spinge oltre, è un album fresco, fatto bene, molto sperimentale, inoltre si vede che è fatto per il piacere di fare musica e non per vendere e per i video su TikTok, ma labile dal punto di vista dei contenuti.

Da uno come MadMan sinceramente mi aspettavo qualcosa in più. Con la sua tecnica potrebbe parlare di qualsiasi cosa, eppure è rimasto quasi bloccato in quei racconti spesso ripetitivi e che passano quasi in secondo piano rispetto al suo stile, ma che ti lasciano una sorta di amaro in bocca, della serie “e quindi”?

Sicuramente Lonewolf è un disco che dal vivo spaccherà tantissimo, un ottimo progetto, ma se MadMan forse avesse vissuto di più avrebbe avuto più cose da raccontarci e il risultato sarebbe stato un capolavoro e invece è come se si fosse nascosto dietro la sua incredibile tecnica e queste produzioni fantastiche.

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