Lo strano servizio di Striscia La Notizia per promuovere il rap cristiano

Che Striscia La Notizia non simpatizzi per il rap è cosa nota, così come è noto che spesso e volentieri faccia servizi denigratori sul genere e i suoi esponenti volti a disinformare il pubblico, creare “scandalo” e portare l’attenzione su ciò che vogliono far emergere.

Tutti noi ricordiamo il tapiro d’oro a Achille Lauro per Rolls Royce e quanto ci hanno ricamato su per far credere che la canzone fosse un inno alla droga, o i vari servizi su trap e codeina.

Questa volta Striscia va oltre. Decide di promuovere il rap cristiano, ovvero rapper emergenti che parlano di Dio a suon di rime e per farlo usa Simba La Rue, Baby Gang, Traffik, Rondodasosa e Naima Ezza. Praticamente fanno un servizio intitolato Angeli e Demoni. Da una parte ci mettono artisti che hanno avuto problemi con la legge e che nelle loro canzoni parlano di strada con annessi e connessi e dall’altra questi rapper che parlano di Dio.

L’obiettivo era chiaramente promuovere questo rap cristiano che a dire dell’inviata di Striscia sta prendendo piede in Italia e nel servizio sottolinea che sono rapper a tutti gli effetti perché hanno “collane d’oro, orecchini e catene, cappellini al contrario e tanti tatuaggi”. Non è dato sapere se fanno il gesto con le corna alla Jovanotti, ma basta l’intro per capire l’ignoranza in materia di chi ha fatto questo servizio (che puoi vedere a questo link).

Era necessario citare Neima Ezza, Baby Gang, Rondo e compagnia bella per definire grossolanamente la loro musica demoniaca? Il messaggio sta nel modo di raccontare le cose. Questi ragazzi rappresentano una realtà che, giusta o sbagliata, bella o brutta che sia, esiste e accomuna tantissimi altri ragazzi, parla di loro e li rappresenta. E in questo senso, Rondo, con il successo che sta avendo, è anche la dimostrazione attuale che da realtà difficili si può uscirne e fare altro nella vita. Lui come tantissimi altri rapper italiani rappresentano esattamente questo e il messaggio è chiaro, ma a quanto pare a quelli di Striscia interessava solo dire che hanno avuto problemi con la legge e che parlano di sesso, droga e violenza nelle loro canzoni. Non a caso hanno tirato in ballo anche Traffik. Il tutto per faci vedere che c’è un rap buono, quello che parla di Dio, fatto da ragazzi che non usano droghe e fanno sesso dopo il matrimonio. Una roba davvero penosa.

È penoso che ancora una volta il rap sia uguale a criminalità e violenza senza avere la minima voglia di andare oltre.

Così come è assurda la dichiarazione di Rajae, che sostiene che il rap cristiano non ha visibilità perché è privo di violenza, non si lascia sporcare dal turpiloquio e non presenta riferimenti al sesso. Ma non è che forse non ha visibilità perché manca di struttura e non rappresenta nessuno?

La base di questa musica è RAPPRESENTARE e i testi degli artisti citati nel servizio (tralasciando Traffik che l’hanno messo lì solo perché è in carcere) RAPPRESENTANO realtà esistenti ed è questo che chi ascolta rap vuole da sempre, essere rappresentato. Ci sono canzoni e artisti che a ognuno di noi hanno parlato e ci hanno capiti meglio di qualsiasi persona che possiamo conoscere ed è questa la forza del rap.

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