L’evoluzione del freestyle in Italia
La disciplina del freestyle, nel mondo dell’hip hop, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel mettere le radici alla carriera dei più importanti rapper underground dei primi anni 2000 senza contare il fatto che molti artisti, col passare del tempo, sono riusciti ad affermarsi anche nel mondo più mainstream (per citare due esempi più lampanti basti pensare a nomi del calibro di Emis Killa e Lazza).
Nel “momento d’oro” della musica rap e trap, parlando dunque del periodo 2012- 2016, questa radice subì un calo drastico, arrivando ad avere numerosi artisti affermati che nel mondo del freestyle non si destreggiavano così bene tanto quanto nelle loro uscite ufficiali. Tuttavia, un collettivo di ragazzi con questa passione condivisa continuò imperterrito a lavorare su questa disciplina e a specializzarsi quasi unicamente in ciò, mettendo in secondo piano singoli e progetti ufficiali per dedicarsi e buttarsi a capofitto a 360 gradi in questo mondo, rafforzando inoltre i rapporti personali diventando amici anche esulando dall’attività e arrivando ad oggi ad avere un vero e proprio percorso parallelo in comune.
Questo collettivo, nato e cresciuto seguendo le orme dei vari “2TheBeat” e “Tecniche perfette” (contest di freestyle da cui uscirono rapper come Ensi, Clementino, il prima citato Emis Killa e molti altri), iniziò a crescere ed espandersi, facendo nascere con molto lavoro una vera e propria crew chiamata “FEA” la quale, oltre allo svilupparsi e crescere nel freestyle, nel 2022 decise di pubblicare un progetto ufficiale (“Freestyle Elite”) e che ad oggi ricopre anche il ruolo di agenzia per l’organizzazione di eventi interamente dedicati al freestyle.
All’interno di questa crew troviamo i migliori esponenti del freestyle italiano: Blnkay, Bruno Bug, Debbit, Dottor Jack, Drimer, Frenk, Gabs, Hydra, Keso, Lethal V, Morbo, Poomba, Reiven, Shekkero.
Oltre la FEA, ci sono molte altre crew specializzate in questa disciplina, le quali quasi ogni settimana si danno battaglia a suon di punchline e metriche improvvisate in eventi come “Mic Scrauso”, “Ya Know The Name”, “All-Bars Game”, “Carpe Riem” e altri. Possiamo citare, tra tutte: la Fernet Barre con al suo interno Problem, Chiasmo, Dono, Simon Skunk, Zenix e Ah Ress; il Dojo Crew con membri, nonché fondatori, Grizzly, Entropia, Burrito, Skietto e Mondo; i Vikings che contano Snake, Efsinine, Casco, Roger, Giuss Dawg, Basa, Nasa, Cuta e Sal Draven e inoltre, da tenere in considerazione, anche gli artisti che ad oggi sono indipendenti ma che gravitano intorno a questo contesto rendendosi importanti allo stesso modo e portandosi a casa anche riconoscimenti e soddisfazioni come Shame, Kyn, Higher e NTUFN e molti altri.
Nonostante i numerosi collettivi presenti, l’ambiente del freestyle resta comunque molto aperto, sano ed amichevole anche tra membri di crew diverse (ovviamente solo sotto al palco), facendo capire che tutti remano dalla stessa parte uniti, per quanto spesso avversari, solamente col fine di ampliare e far conoscere questo mondo a più persone possibili. I risultati sono presto detti e sotto gli occhi di tutti: eventi in tutta italia con location quasi sempre sold out, battle ricaricate su YouTube con grande seguito e numeri alti (canale di riferimento: “IGOL”, sul quale troviamo sempre le battle più recenti con qualità sempre eccelsa), content creator che cominciano a fare le reaction a quest’ultime e, soprattutto, collaborazioni di alto livello; possiamo prendere l’esempio di Real Talk (format YouTube condotto da Bosca e Kuma che ha visto ospiti del calibro di Lazza, Massimo Pericolo, Nerone e Vegas Jones), il quale concesse una puntata a Drimer già nel 2017 quando questa evoluzione del movimento era ancora agli albori, mentre nel 2019 a Shekkero; o ancora più recentemente, nel 2023 One Take FM (radio/podcast la quale intervistò artisti come Guè, Nitro ed Ernia), propose una puntata interamente dedicata ai freestyler con un video di 50 minuti di sola improvvisazione (il quale al momento conta quasi 500 mila visualizzazioni ed in programma la parte due) chiamando i migliori esponenti del movimento: Drimer, Shekkero, Debbit, Frenk, Morbo, Gabs, Blnkay, Higher, Hydra e Kylian.
Si può dire che quindi il mondo del freestyle, per quanto ancora poco conosciuto ai più, si sta prendendo il suo spazio nella scena rap italiana, crescendo e facendo interessare alla disciplina sempre più gente. Non si sa se questo “periodo d’oro” del freestyle italiano avrà seguito e se si quanto ne avrà, ma di sicuro i presupposti per farlo rimanere nel tempo e, anzi, ampliarlo sempre di più ci sono tutti.
Non ci resta che aspettare, supportare gli artisti che ci mettono passione e tanto lavoro e goderci lo spettacolo esaltandoci ad ogni quartina improvvisata da questi artisti con la “a” maiuscola.
A cura di Cristian Ronco