Le polemiche sul concerto di Travis Scott a Roma

Il concerto di Travis Scott che si è tenuto il 7 agosto al Circo Massimo di Roma è stato sicuramente un evento che è entrato di diritto nella storia. Non solo per Travis Scott, ma anche per il rap e per l’Italia. Dopo anni in cui grandi artisti rap hanno snobbato il nostro Paese, è una figata e un onore che Travis Scott abbia scelto Roma per presentare in anteprima mondiale il suo ultimo disco e che lo abbia fatto dopo essere appena stato in concerto a Milano.

La presenza di Kanye West è stato sicuramente un valore aggiunto e credo che un evento di questa portata aprirà sicuramente le porte a tantissimi altri mega show in Italia. A proposito di Ye, Travis Scott ha mostrato all’artista tutta la sua riconoscenza e il suo affetto presentandolo sul palco con queste parole “Non c’è Utopia senza Kanye West, non c’è Travis Scott senza Kanye West, non c’è Roma senza Kanye West”.

Foto Mattia Di Tella

Ma il concerto di Travis Scott ha portato con sè anche diverse polemiche. La prima riguarda lo spray al peperoncino. Circa 60 persone sono rimaste intossicate durante il concerto, dopo che una persona ha spruzzato uno spray al peperoncino. Molti hanno raccontato l’accaduto sui social scrivendo “È stato un inferno” ‘ minuti non passavano più”,

“Mi sembrava di non respirare”, “È stato bruttissimo, non ho visto più per dieci minuti”.

La seconda, invece, arriva da Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, che ha commentato il fatto che durante il concerto la presenza di 70mila, che hanno ballato è saltato per ore, abbia indotto molti romani a chiamare i numeri di emergenza temendo un terremoto. “Basta concerti rock al Circo Massimo. È un monumento. Non è uno stadio, né una sala concerti. Questi mega-eventi lo mettono a rischio. Gli eventi musicali, a mio avviso, si possono realizzare ma ben selezionati, come l’Opera e i balletti. I concerti rock andrebbero tenuti negli stadi”.

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