La sperimentazione di Quentin40
Sono rimasta delusa da Se ne va, l’ultimo singolo di Quentin40 con Fabri Fibra. Quando, nei giorni precedenti l’uscita, ho letto che l’ospite sarebbe stato proprio Fibra, ero in trepidante attesa di ascoltarlo, sicura di ritrovare una hit alla Luna Piè o Giovane1, invece Se na va è un pezzo totalmente diverso, con un mood diverso. Allora mi sono chiesta: le nostre aspettative possono influenzare i nostri giudizi? Assolutamente sì. È come quando ti aspetti un regalo, lo apri e vedi che non è quello che avevi immaginato. Tutto sommato quel regalo ti piace, ma la prima emozione che senti è delusione, proprio perché ti aspettavi altro. Lo stesso vale per la musica, in questo caso mi aspettavo un pezzo energico, cattivo e mi sono ritrovata un singolo introspettivo, più profondo, emozionale, intimo, come un flusso di pensieri che viene fuori di getto, quasi senza filtri.
Allora mi sono posta anche un’altra domanda: un artista deve mantenere il solito mood o è giusto che sperimenti e mostri la sua versatilità? Ovvio che se fai sempre hit potenti, poi a lungo andare ti stanchi e soprattutto stanchi. È giusto sperimentare, è giusto far conoscere al pubblico diverse sfaccettature di sé, anche in previsione di un disco, dove le tracce ovviamente non possono suonare tutte uguali. Questo è quello che sta facendo Quentin40, con ottimi risultati e un’ottima risposta da parte del pubblico, grazie anche a un produttore come Dr Cream che riesce sempre ad esaltare ed accompagnare al meglio le sue parole e le sue emozioni. Poi la musica è soggettiva, io posso preferire un pezzo come Bomber vè, mentre un altro Scusa Ma, ma è anche emozionale la musica e in questo senso la bravura di un artista sta nell’accompagnarci nei diversi momenti e stati d’animo delle nostre vite e in questo Quentin40 sta dimostrando di esserne perfettamente in grado.