La penosa figura fatta da Touchè a Diritto e Rovescio di Del Debbio

Hai presente quel tipo di trasmissioni televisive dove prendono un trapper qualunque per avvalorare la tesi del “trap = droga e violenza”. Quelle stesse trasmissioni dove si leggono i testi delle canzoni dei più disparati rapper per farli passare per quelli che incitano all’odio e alla violenza sulle donne?

Bene, Touchè, che è più noto per le sue vicende giudiziarie e i problemi avuti con Simba La Rue, che per la sua musica, è stato ospite a Dritto e Rovescio, la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio e alla fine ha dimostrato quello che loro sostenevano, che questi trapper sono un po’ coglioni e di certo non un buon esempio.

Partiamo dal presupposto che invitare Touchè è stato già di per sè un colpo basso e un modo se vogliamo per vincere facile, perché non è di certo tra i più svegli e rappresentativi della scena, ma lui è riuscito a far passare il rap per un genere fatto da artisti violenti e se vogliamo pure ignoranti.

La tensione in studio era già alle stelle, ma Touchè ha toccato il fondo quando ha dato del Totó Riina a Ringo e ha finito per essere allontanato dallo studio. “O chiedi scusa o te ne vai” è stato l’ultimatum di Del Debbio e lui prende e se ne va.

Una situazione penosa e imbarazzante. Invitare Touchè non è stata di certo una buona idea, anche perché non si può dire che sia un rappresentante della scena rap o trap, che dir si voglia, ed è chiaro che sia stato chiamato solo per far passare la tesi del rap = violenza e, che dire, l’ha confermata alla grande. Ci è caduto con tutte le scarpe, con un atteggiamento da maranza ignorante e spocchioso.

Sarebbe piacevole se al posto di invitare in tali talk show un Touchè qualunque invitassero uno Sfera Ebbasta, un Tony Effe, o un Massimo Pericolo.

Non contento, Touché oggi, al posto di scusarsi per la pessima figura fatta e fatta fare all’intero genere musicale, rincara la dose di ignoranza e strafottenza e nelle sue IG stories scrive:Siete tutti uguali, avevate la possibilità di capire il motivo per il quale la nostra generazione è arrabbiata ma no, cercate sempre il modo di fare uscire il male che c’è in me per strumentalizzarmi. Sono la prima persona che è stata pagata in quello studio, ho preso più soldi di quanti ne prende il conduttore in un mese, non mi ha invitato lui ma la direttrice di Mediaset. Non vedo l’ora di venire ripagato per ascoltare dei frustrati parlare di me”.

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