La pagella di Rebel della prima serata del Festival di Sanremo 2024

Non so come, ma ce l’ho fatta a sopravvivere alla prima serata, dove si sono esibiti trenta e sottolineo TRENTA cantanti in gara. Il solito tour de force, che alla fine sembra un gioco di resistenza che ogni anno ci mette a dura prova. Quest’anno devo dire che le canzoni sono state per lo più noiosette, non c’è stata quella mi ha fatto fare un salto sul divano, come i vari tormentoni alla Chimica, Dove si balla, Ciao Ciao, o Furore, insomma quella canzonetta un po’ stupidina che però ti tira su al momento dell’abbiocco.

Non abbiamo neanche un grande rappresentante del mondo rap. C’è Geolier, che però non è stato la versione migliore di Geolier.

Voto 10 ad Amadeus. Per essere arrivato al quinto festival consecutivo o è pazzo, o masochista, o pagato benissimo. Amadeus è sempre Amadeus e ormai in questi anni è diventato uno di casa, sai già come sarà e cosa aspettarti.

Voto 10 a Lazza.

Super ospite da Piazza Colombo, Lazza arriva in tuta con mega occhiale nero, un po’ come quando io scendo a portare il cane, solo che la sua tuta costerà 10k, ma dettagli. Lui arriva e spacca, perché, mettila come vuoi, ma Lazza è sempre una garanzia.

Voto 7 a Marco Mengoni. Il vincitore della scorsa edizione arriva in qualità di co-conduttore. Fa il suo quando canta, ma quando si mette a fare le gag si capisce benissimo che ci ha provato, ma forse sarebbe stato meglio se non ci avesse provato.

Una cosa però l’ha fatta: è il primo meme del Festival.

Voto 10 a Jannik Sinner.

Ma non c’era Jannik Sinner e appunto, voto 10 perché ha rifiutato con un nobile “no, grazie, non è il mio e devo allenarmi”. E ha fatto bene, perché nonostante il grande ritorno di Ibrahimovic, gli sportivi non c’entrano proprio un cazzo. Proprio come Federica Brignone, che è stata carina, per carità, ma inevitabilmente fuori posto, il classico pesce fuor d’acqua.

Voto 10 a Loredana Bertè.

Spacca da una vita, e spacca sempre. Con la voce, con il look, con la sua presenza.

Voto 7 a La Sad.

Già criticati perché non sono veri punk, perché non sanno cantare, mentre Sid Vicious si rivolta nella tomba. Sì ho letto anche questo su Instagram, peccato che i Sex Pistols non sapessero nè cantare nè suonare. La Sad arriva mega irriverente nel look e ci porta un brano pop punk fatto bene con un messaggio super positivo volto a fermare i suicidi. Bravi ragazzi.

Voto 5 a Dargen D’Amico.

Voto 10 per il coraggio di andare in giro con gli orsetti, 10 e lode per il discorso su Gaza, anche se un po’ fuori luogo, ma la canzone non regge.

Voto 7 a Geolier.

Criticatissimo nei commenti sulla pagina Instagram ufficiale del Festival da gente che non capisce il napoletano e perché al festival della canzone italiana questo canti in napoletano, come se Napoli fosse in Brasile. Vabbè, da Geolier ci si aspettava il Lazza di questa edizione, ma non lo è. La canzone è più debole, melodica, non di forte impatto. È una bella canzone, ma Geolier ha fatto e può fare molto meglio.

Voto 9 ai Ricchi e Poveri.

Non tanto per la canzone che, se fosse uscita negli anni ‘80, sarebbe stata un tormentone, ma il coraggio di legarsi tra loro con un fiocco gigante rosso.

Voto 7.5 a Fred De Palma.

Lui è la dimostrazione che se hai una base solida puoi fare di tutto, dal rap, al freestyle, al reggaeton alla dance. È un bel pezzo, scritto bene, cantato bene, energico e la cassa dritta a FDP sta davvero bene.

Voto 10 a Mahmood.

Bello e bravo, con un look impeccabile e una canzone che spacca. Finora la miglior canzone del Festival a mani bassissime. Magari non vincerà, ma sul podio ci deve essere per forza.

Voto 8 a Ghali.

Bravo Ghali. Quasi pensavo che quell’alieno con cui si accompagna da giorni fosse l’unica attrazione della sua presenza al Festival e invece mi ha zittita con una canzone davvero bella.

Voto 5 a Rose Villain.

Lei carina, per carità, simpatica anche la canzone, ma non mi ha fatto cambiare idea e continuo a pensare che resti migliore nei featuring che nei brani tutti suoi, soprattutto se pensiamo che quest’anno in gara ci sono cantanti donne davvero forti, come Clara, Angelina Mango e Annalisa.

Voto 9 a Tedua.

Super ospite dal palco galleggiante apre e chiuderà il Festival e devo dire che è stato davvero strepitoso.

Voto 9 a Angelina Mango.

Confesso di non essere molto ferrata su Angelina Mango e non capivo perché, ancora prima dell’inizio del Festival, fosse data tra i favoriti, poi l’ho vista sul palco e ho capito. Questa ragazza ha 22 anni, alla prima esperienza in un contesto del genere e arriva, si mangia il palco e spacca tutto. Per dirla alla Salmo entra, spacca, esce, ciao.

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