La pagella delle uscite settimanali
8 a Emanuele Marchio Registrato di Geolier. Geolier è un artista sorprendente e Emanuele, il suo primo album ufficiale, lo ha dimostrato. È un grado di catapultarti nel suo immaginario inedito e catturarti con brani più riflessivi e intimi e altri di puro intrattenimento. Non a caso Geolier gode della stima di gran parte della scena e degli addetti ai lavori. Emanuele Marchio Registrato è una sorta di deluxe edition di Emanuele che si arricchisce di cinque nuove tracce, tra le quali spicca in modo particolare Na Catena insieme a Roshelle. Ma è nei brani Sorry, Capo e Vittoria che si percepisce la sua capacità di scrittura in grado di proporre concetti non banali ma al tempo stesso fruibili da un ampio pubblico.
7 a Bugie da Bere di Highsnob feat. Pacestema. È forse la prima hit estiva di Highsnob, un singolo fresco e spensierato, influenzato dal reggaeton e con un tocco melodico accentuato proprio dalla presenza di Pacestema, un’artista nuova con cui Highsnob, senza fare calcoli, ha deciso di collaborare perché affascinato dalle sue doti vocali. Grazie a questa collaborazione nata in maniera del tutto spontanea e imprevedibile, Highsnob svela un nuovo lato artistico, deviando dal suo percorso al confine tra rap e trap.
8 a Bataclan di Nerone feat. Fabri Fibra. Nerone e Fabri Fibra collaborano per la prima volta e mettono in campo tutte le loro abilità di scrittura, con strofe che disegnano immagini e in cui risaltano giochi di parole e citazioni. Quando Nerone dice “Milano, 20 anni dopo il 2000, c’è sempre un gaggio che fa il di più e nessuno che lo tira” sta citando – riadattandolo – un verso di Jake la Furia in “Vida Loca”, brano dei Club Dogo del 2002. Quando, invece, parte la strofa di Fibra, a un certo punto si sentono tre parole care ai fan di tutto il rap italiano: “Rap In vena”, titolo del brano contenuto nell’album di culto Mr. Simpatia, recentemente certificato disco di platino dalla FIMI e punto di svolta storico sia per la carriera del rapper di Senigallia sia per il corso di tutto il rap in Italia. Credo che Fibra abbia cacciato la sua migliore strofa degli ultimi mesi e che l’accoppiata con Nerone sia tanto insolita quanto funzionale.
7 a Vengo dalla strada di Jamil. Quando non si lascia andare a dissing e diatribe social e concentra tutte le sue energie sulla traccia, Jamil spacca. Vengo dalla strada è il singolo più personale che sia mai stato scritto da Jamil: racconta la storia della sua famiglia, del suo modo di essere, della sua scelta di restare indipendente insieme alla sua squadra, la Baida Army. È un biglietto da visita di quello che sarà il nuovo album di prossima uscita.
7 a Dorado di Mahmood, Sfera Ebbasta e Feid.
Dopo la collaborazione con Massimo Pericolo in Moonlight Popolare, Mahmood torna a collaborare con Sfera Ebbasta, con il quale aveva già dato vita a una delle hit estive dello scorso anno, Calipso, insieme a Fabri Fibra. Questa volta Mahmood e Sfera sono accompagnati da Feid, l’artista reggaeton di fama internazionale, mentre la produzione è affidata a DRD, ovvero Dardust, che ha già messo la propria firma su numerosi successi di Mahmood e non solo.
Dorado è una hit estiva perfetta, con le sue sonorità esotiche e torride e una nota cupa in perfetto stile Mahmood che gioca con il flow e la voce in modo assolutamente perfetto. Unica nota dolente è forse la strofa di Sfera che ogni volta si ripete con i soliti due argomenti.
Oltre a Sfera Ebbasta e Feid, un altro personaggio ha preso parte al singolo: Bugs Bunny, il coniglio più amato nel mondo, infatti, ha deciso di festeggiare i suoi 80 anni comparendo sulla cover del brano.
6 a Take 2 di Shiva. Ogni settimana ormai esce un singolo di Shiva o una collaborazione con Shiva, che sta cercando di mettere a tacere le varie critiche. Da una parte Auto Blu è stata fortemente criticata, anche dal suo stesso pubblico, dall’altra Shiva si è lasciato andare a parecchie collaborazioni nelle quali non ha sempre dato il massimo, o almeno non è apparso con l’emergia che aveva dimostrato nei primi brani, e per mettere a tacere le voci e dimostrare le sue qualità ha deciso di pubblicare Take 1 e Take 2. In Take 2 Shiva sembra vestire i panni dello storyteller e ci racconta alcune esperienze personali sia attuali, che risalenti a un anno fa mantenendo toni decisamente più energici rispetto alle sue ultime pubblicazioni.
7 a Cap pa guerr di Enzo Dong feat. Nicola Siciliano. Siamo davanti a due voci importanti della scena campana che hanno dato vita a un brano interamente scritto e cantato in dialetto napoletano, dalle sonorità crude e dalle parole graffianti, che fanno da sottofondo al racconto della storia delle strade di Napoli. Nel singolo Enzo Dong collabora per la prima volta con il giovane rapper Nicola Siciliano. Le rime pungenti dei due artisti, entrambi provenienti da Secondigliano, si incastrano tra loro e contribuiscono a dare energia e vigore a un brano che racconta le esperienze di vita vissuta che i due rapper condividono. Accomunati dallo stesso background musicale, Enzo Dong e Nicola Siciliano esprimono con precisione e lucidità una visione amara e forse un po’ disillusa del mondo, visto con gli occhi e con la consapevolezza di due giovani uomini che parlano senza filtri e senza maschere, lasciandosi alle spalle l’ingenuità dell’infanzia per affrontare la dura realtà della vita adulta.
6 Piña Colada di Margherita Vicario e Izi. Il brano si propone come contro-tormentone. Il ritmo in stile salsa e l’uso dello spagnolo qua e là sono un espediente per rispondere a una domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita: cosa ci rende veramente felici? Margherita Vicario ha una voce incredibile e uno stile particolarissimo, il singolo si arricchisce della strofa di Izi che ancora una volta mostra le sue indiscutibili doti artistiche, ma finisce per fare da corollario a una canzone nella quale ha un ruolo decisamente marginale. Piña Colada è un buon singolo, forse un po’ noioso nella prima parte, ma la pecca è la mancanza di unione tra la parte di Margherita Vicario e quella di Izi.
7 a Lentamente di Cara.
Lentamente arriva dopo l’incredibile successo che CARA ha riscosso in questi mesi con il singolo Le Feste di Pablo in collaborazione con Fedez. Il brano, in cui le voci dei due artisti si intrecciano e armonizzano perfettamente creando un nuovo equilibrio tra pop e rap, ha già conquistato la certificazione di Disco d’Oro e ha ottenuto più di 12 milioni di stream su Spotify e oltre 7 milioni di visualizzazioni su YouTube, guadagnandosi lo status di vera e propria hit.
Lentamente esprime a pieno lo stile musicale con cui Cara si è fatta conoscere e apprezzare negli ultimi mesi, dimostrando di essere un’artista da tenere d’occhio e affermandosi come una delle scoperte più interessanti dello scenario musicale attuale. Il brano si presenta come un viaggio che la cantante intraprende insieme all’ascoltatore che, cullato dalla sua voce vellutata e avvolgente, viene trasportato con dolcezza e lentamente all’interno di un flusso di coscienza, un turbinio di pensieri che si susseguono e si alternano a immagini più chiare e definite di vita quotidiana e notturna. Il testo, caratterizzato da riferimenti alla cultura pop e giochi di parole tipici della scrittura dell’artista, si sposa con un sound eterogeneo e accattivante, che spazia dal pop alla dance music, ed è intriso di sonorità di vario tipo, vagamente orientaleggianti e gipsy.
6 e 1/2 a Me ne batto R’Belin di Samuel Heron. Dimanticati brani come Illegale e Ci sta, Samuel Heron ha decisamente cambiato rotta proponendoci un brano dai toni inediti che può essere tranquillamente associato alla tradizione cantautorale genovese. Me ne batto R’ Belìn è il primo di una trilogia di brani nei quali Samuel Heron racconta le sue radici, le storie che lo hanno accompagnato dalla sua infanzia sino a diventare la persona che è oggi. Me ne batto R’ Belìn è un pezzo in dialetto spezzino di reale impatto, una ballad genuina intrisa di folklore popolare che ben accompagna l’ascoltatore nel nuovo mondo musicale del giovane artista.
Un’atmosfera avvolgente lascia spazio all’immaginario di Samuel Heron dando vita ad un primo racconto epistolare del suo vissuto che raffiora nella mente attraverso le sue parole e la musica di una chitarra acustica sapientemente suonata per l’occasione da Blanco, al secolo Andrea Gargioni. Me ne batto R’ Belìn rimane nelle orecchie sin dalle prime note grazie ad un sound accattivante caratterizzato da un’incalzante ritmo in levare e da una melodia carica di verità, tipica dello stornello.
Tra le uscite della settimana ti segnalo Su quelle scale di Ugo Crepa. Trovi tutte le altre uscite qui.