La pagella delle uscite settimanali
7 a Vita Vera Mixtape, aspettando la Divina Commedia di Tedua. Si completa così, con l’aggiunta di 10 tracce e i featuring di Massimo Pericolo, Madman, Gemitaiz, Tony Effe, Paky, Shiva, Disme e Nebbia il nuovo progetto di Tedua. A una settimana di distanza da Vita Vera Mixtape, Tedua pubblica il seguito e precisa: “godetevi la seconda parte del Mixtape senza paragonarla alla prima, è lo stesso progetto e va giudicato per intero. La Divina Commedia è il titolo dell’album, questo progetto non è fatto di scarti, ed era in programma prima della pandemia“. E in effetti, se le prime 12 tracce potevano sembrare spezzare il lavoro in due parti, con una più sottotono e l’altra più energica, queste 10 nuove danno un senso maggiore al Mixtape che trova finalmente la sua completezza. L’unico appunto è che, senza togliere niente alla capacità di scrittura di Tedua, su un argomento come Dante e l’inferno, i testi avrebbero potuto essere un pochino più corposi e gli argomenti meno ripetitivi. Anche se non possiamo ignorare il fatto che il titolo del Mixtape, al di là della sua copertina e del suo immaginario, è Vita Vera e non La Divina Commedia, per questo i testi di Tedua e dei suoi ospiti rappresentano vari scorci di quella che per il rapper genovese è la vita vera.
8 a Millennium Bug degli Psicologi. Uno dei migliori dischi d’esordio degli ultimi tempi. Gli Psicologi ci portano nel loro mondo fatto di alti e bassi, di gioie, speranze, turbamenti e rabbia, amicizie e amori ed è un po’ come stare sulle montagne russe, sali e scendi. Il tutto accompagnato da ottimi testi e una sperimentazione a livello musicale e di genere davvero varia.
8 a Soldi dall’inferno di Jake La Furia e Big Fish. Finalmente, era troppo tempo che aspettavamo di risentire Jake rappare come sa fare e doverci accontentare di qualche strofetta buttata in qualche featuring non è stato per niente sufficiente. Jake torna con un brano street, nel quale tira le somme della sua vita e della sua carriera, con una Milano che fa da sfondo e i soldi che raccontati da diversi punti di vista, perché si può parlare di soldi in una canzone ma senza cadere nei cliché tipici della trap. Con metafore, giochi di parole, citazioni e rime pungenti, Jake ha fatto davvero bingo.
8 a Bimbi per strada (Children) di Fedez. Dopo Problemi con tutti (Giuda), Fedez torna con un’altra hit. E grazie al cazzo che è una hit con il beat di Children di Robert Miles, ma quello che la rende tale non è solo la melodia che ha accompagnato più generazioni dagli anni ’90 in poi, ma le parole. Immaginiamo di avere 16 anni e di essere seduti sul motorino, stiamo aspettando l’alba che segna l’inizio di un nuovo giorno e in sottofondo c’è Children di Robert Miles, il giorno che sta per iniziare sarà sicuramente migliore. Ma dobbiamo agire, muoverci velocemente, d’istinto, proprio come quella sensazione che provavamo a 16 anni guardando l’alba, quando pensavamo che il mondo fosse nostro e che avremmo potuto prenderlo, proprio come fanno i bambini. Tra poesia, ironia, critica e un ritornello pazzesco accompagnato dalle note di Children, Fedez rende davvero omaggio a Robert Miles.
6 a M’Manc di Shablo con Sfera Ebbasta e Geolier. Dal punto di vista del beat Shablo ci propone un qualcosa che ha davvero poco a che fare con l’hip hop, ma che suona come una di quelle hit estive, senza i crismi delle hit estive, da ascoltare post serata. Geolier e Sfera Ebbasta si altarnano perfettamente sulla base, ma il pezzo regge più grazie alla presenza di Geolier che a quella di Sfera, che sembra essere diventato ripetitivo nelle sue strofe.
7 a Karaoke dei Boomdabash e Alessandra Amoroso. Squadra che vince non si cambia e così, dopo il grande successo di Mambo Salentino, arriva Karaoke che segna il ritorno in musica dei Boomdabash consolidando il sodalizio artistico con Alessandra Amoroso.
Il brano è una summer hit in perfetto stile reggae – pop, un pezzo di grande impatto che ben rispecchia l’inconfondibile grinta che da sempre caratterizza il gruppo, una delle migliori reggae band italiane in grado di mixare sapientemente sonorità reggae, pop, soul, drum & bass e hip hop. L’unica considerazione che mi viene da fare è che i Boomdabash e Alessandra Amoroso potrebbero non pubblicare niente per tutto l’anno e vivere di rendita con le loro hit estive.
7 a Stai Zitto di Mosè Cov feat. Cromo e Young Rame. Il brano descrive la realtà della periferia urbana, parla di rispetto, cita il video di “Bitter Sweet Symphony” – metafora di tirare dritto per la propria strada senza spostarsi di fronte agli ostacoli – e, quindi, sollecita l’ascoltatore a riflettere sulle ragioni sociali che hanno portato tre ragazzi a seguire la loro passione per la musica rap. La produzione musicale del brano è di 47Milano, collettivo con cui Mosè COV collabora da fine 2018: il tappeto sonoro che il team di producer ha realizzato è diverso da qualsiasi altra produzione italiana contemporanea perché più ritmico, con influenze elettroniche e una vena tribale.
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