La pagella delle uscite settimanali
8 a Forever di Rosa Chemical. Se penso alla parola artista penso a qualcuno che porti qualcosa di nuovo, che sia in grado di sperimentare e variare e che riesca ad esprimere la sua musica anche attraverso il suo immaginario. Forever di Rosa Chemical mi ha dato la sensazione di trovarmi davanti a un artista, che ha fatto una mossa coraggiosa: sperimentare nel suo primo disco ufficiale. Forever è un disco vario per suoni e contenuti tanto da renderlo di difficile, se non impossibile classificazione. Si percepisce che Rosa Chemical abbia voluto giocare con la musica mettendo insieme le sue sfaccettature e il risultato è un disco che cattura e stupisce. Buona la scelta dei featuring, che si sono perfettamente amalgamati allo stile poliedrico ed eccentrico di Rosa Chemical e anche l’aver inserito una traccia tipicamente old school, Raf Simons. Rosa Chemical gioca con i generi, passa dal rap, alla trap, al punk per finire con delle ballad più conscius e intime. Forever è davvero un ottimo esordio.
7 a Scusate se esistiamo di Dani Faiv. Il disco si apre con una traccia conscious che mette in chiaro le cose, come a dire “questo disco è serio” e in effetti lo è. Ma è anche un disco in perfetta sintonia con il momento storico che stiamo vivendo, senza eccessi o spocchia esagerata. Si passa da tracce più impegnate ad altre più frivole o tamarre, come Cioilflow e Machete Mob, ma resta il leitmotiv più volte trattato da Dani Faiv, del fare musica per amore e non solo per vendere. A proposito del disco, Dani Faiv ha detto: “SCUSATE SE ESISTIAMO è la rivincita di tutti quelli che vengono giudicati e criticati per il loro aspetto e non per il loro operato, che il più delle volte, anche se buono, non viene neanche visto o considerato. È una risposta di amore all’odio, cosa che non si aspettano gli odiatori. Noi diciamo scusa, inteso come segno d’amore: Scusate se esistiamo, scusate se facciamo musica, scusate se proviamo a far emozionare le persone. Questo è uno dei dischi a cui tengo di più della mia carriera”. Scusate se esistiamo è un buon disco, con tracce decisamente ben fatte e di alto livello, ma manca quel qualcosa che ti faccia dire wow. È un buon lavoro ma non eccellente.
5 a MILF di Ghali feat. Taxi B. Sembra che Ghali stia rincorrendo il featuring giusto, quello con l’artista più popolare del momento che lo porti di nuovo in vetta alla classifica. Prima Anna, ora Taxi B. Il risultato è una canzone assolutamente insignificante dove l’unico momento degno di nota è dato dalle urla di Taxi B quando dice “tua mamma era una milf”, per il resto una canzone venuta male.
5 a Pesca di GionnyScandal. È apprezzabile il fatto che GionnyScandal voglia allontanarsi dalla sua zona di comfort e sperimentare, ma il reggaeton proprio non gli si addice. Pesca è un singolo fresco, ignorante, fatto per divertire e concorrere alla hit estiva, ma è anche uno di quei singoli inutili e che funzionano solo per i balletti su Tik Tok.
6 a Nella pancia della balena di Samuel Heron feat. The Kolors. Samuel Heron si è preso una lunga pausa ed è tornato con un singolo che non ha niente a che fare con Illegale o Ci sta, i brani con cui si è fatto conoscere al grande pubblico. Dopo il flop di Triste, Samuel Heron torna con un brano dal sapore pop e l’impressione è che non abbia ancora trovato la sua dimensione artistica ideale, quello che gli calza meglio.
6 a Quelli che ami di Laioung. Laioung è sicuramente un artista, Quelli che ami è un buon singolo, ben studiato nel flow e nel testo, ma a lungo andare sentire ancora parlare di quarantena e lontananza diventa pesante e stucchevole. Forse, per il testo e le parole usate sarebbe stato un singolo perfetto da far uscire a marzo, ora risulta pesante, come se ci mancasse l’aria a ripensare a quelle settimane.
7 a Vento di maggio di Young Signorino. Dimenticata ormai la parte trash, Young Signorino mostra la sua vena cantautorale con un singolo che sa di rinascita e speranza, come se il vento di maggio lo portasse verso un nuovo capitolo della sua vita. Ed è un po’ quello che è successo a tutti noi. Maggio 2020 è il mese che ci ha portati a un nuovo inizio delle nostre vite. Vento di maggio mostra una veste insolita di Young Signorino, delicata e colma di speranza.
6 a una voglia assurda di J-Ax. Ax è sempre Ax, ma sta volta ha toppato. Una voglia assurda non è niente di che, non è uno di quei singoli che si possano definire hit. Si salva per la capacità di J-Ax di mixare ironia e critica e per quell’omaggio a Tranqi Funky per tutti i nostalgici degli Articolo 31, ma per il resto è un brano quasi insignificante.
7 a Palazzine di Kid Vicious feat. Marracash e Coez. Kid Vicious non sappiamo chi sia e ovviamente questo alone di mistero ha aiutato ad alzare l’asticella dell’hype nei confronti di questo progetto. Palazzine ci ha portato alla terza collaborazione tra Marracash e Coez e a un Coez in stile Senza mani e a un Marracash che mette in luce la vita nella Fase 2.
6 a FCK U di Psicologi feat. Madame. Drast e Lil Kaneki sono sicuramente due tra le voci più interessanti dell’ultimo periodo sia per testi, che flow e attitudine e in questo singolo collaborano con un’altra interessantissima voce, Madame, che ha abbandonato i toni rap di Spaccato per tornare a un mood decisamente più urban. Il titolo del singolo rimanda ad uno sfogo nei confronti di una relazione che non ha funzionato e che ha fatto stare male: “Prima?ero in love, ora fck you, you, you / Il mio cuore prima diceva di sì, ora è distrutto dai no” sono le parole che risuonano nel brano dalla melodia fresca e piacevole. FCK U non è il miglior singolo degli Psicologi, è buono e ricorda un po’ le atmosfere pop dei primi anni 2000, ma non spicca in modo particolare.
7 a Hola Kitty di Elettra Lamborghini feat. Bizzey e La$$a. Elettra Lamborghini, dopo il brano sanremese, Musica e il resto scompare, dove ha cantato in italiano e dal vivo dando prova della totale assenza di voce, torna a fare quello che sa fare meglio: hit. Questa volta ha collaborato con il dj olandese Bizzey e il produttore La$$a, è tornata a cantare in spagnolo come nelle sue hit d’esordio, Pem Pem e Mala, e a farci twerkare. Hola Kitty ha un beat potente, che spacca proprio ed è una vera hit. Una di quelle da ballare, che ti fanno ballare, che ti divertono e che ti fanno dimenticare la totale assenza di un testo. Ma le hit da club hanno un testo? O solo un bel suono e parole che suonano bene?
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