La pagella delle uscite settimanali (6-10 marzo)

6 a Piano B di Don Joe ft. 18K

Don Joe è un maestro e in fatto di produzioni non ne sbaglia una. 18K è uno dei nuovi artisti più promettenti del momento. Eppure il brano convince a metà. È debole. Il suono strizza l’occhio alle sonorità West Coast, ma è proprio una combo che non funziona granché, l’impressione è che queste sonorità poco si addicano a 18K e che entrambi risultino un po’ sprecati.

Avrebbe avuto le basi per essere un banger potente e invece risulta moscio e poco incisivo.

Sarà uno di quelli da skippare del nuovo disco di Don Joe?

6.5 a Drin Drin di Don Joe ft. Slings

Questa è la prima hit dei tre brani che anticipano Don Dada di Don Joe. Magari gli Slings possono non piacere a tutti, ma Drin Drin è un club banger esplosivo, un mix frenetico che unisce un basso potente e una batteria martellante a cori taglienti e alle voci degli Slings. E poi ha quel ritornello che spacca e ti entra in testa subito.

6 a Fiumi Rosè di Don Joe ft. Ernia e Neima Ezza

Quando è arrivato Ernia ho tirato un sospiro di sollievo e ho pensato “grazie a Dio”.

Ernia e Neima Ezza sono una combo decisamente particolare e azzardata. Più che altro perché si sente un divario stilistico e proprio di tecnica abissale tra i due. Il brano racconta con note malinconiche diverse sfaccettature di una città, fermandosi a riflettere sulla relazione che si instaura con il luogo in cui si vive, con un beat che si muove tra l’old school e il moderno. E rappresenta un po’ la quota più intima e love dei primi 3 singoli che andranno a comporre il nuovo disco di Don Joe.

6 a New York di Rondodasosa

È sempre la stessa roba di Rondo? Assolutamente sì. Però è anche la roba che sa fare meglio, che lo caratterizza maggiormente e che non appena metti play dici ok questo è Rondo.

Siccome nel disco ha voluto sperimentare un po’ troppo riuscendo a metà in quello che ha fatto, New York è proprio il suo. È oggettivamente un banger, uno di quei brani in grado di diventare virali e che finiranno per diventare i più gettonati ai live di Rondo.

5 a Sere Nere di Don Pero

Fa anche ridere pensare che Don Pero abbia chiesto a Tiziano Ferro se poteva chiamare la sua canzone come Sere Nere, uno dei brani più famosi del cantante, perché alla fine più che sere nere quelle di Don Pero sono sere noiose.

Il brano è una sorta di dichiarazione e riflessione su un amore complicato, ma è una tale lagna della quale si salva solo il ritornello “le sere sono nere in quartiere” e basta, per il resto sarebbe tutto da rifare o almeno fa fare meglio.

4.5 a Se ti amo di Mikush

A parte che è praticamente la copia italiana di Martin & Gina di Polo G venuta pure male, la canzone è davvero brutta. Manca di tutto. Come fai a dire a una “non pensarci più vieni a farti un giro insieme a me, Rozzano su un Suv”? No davvero. Se lei è già triste, incerta e pensierosa e la porti a fare un giro a Rozzano, boh è chiaro che poi ti molla.

A parte questo, che è il minimo dei problemi, Se ti amo è proprio una canzone brutta, noiosa e una vera lagna. Vorrebbe essere una canzone d’amore, ma se uno mi dedicasse una canzone del genere lo mollerei in tronco.

6.5 a Pietre Roventi di Nerissima Serpe ft. Low-Red

Nerissima Serpe è uno dei nuovi artisti che merita davvero e merita molto di più di quello che ha. Low-Red è la nuova scommessa di Universal e devo dire che insieme spaccano. Pietre Roventi è un bel banger, crudo, diretto, cupo, ma incisivo al punto giusto.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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