La pagella delle uscite settimanali
Ma quanta musica è uscita questa settimana? Ma gli artisti cos’hanno? Il pepe nel culo? È diventato davvero difficile per l’ascoltatore stare dietro a tutto e soprattutto fare proprio un disco o un singolo visto il riciclo continuo, ma questa settimana il livello della musica uscita si è alzato.
9 a Tarantelle di Clementino. È un disco forte, maturo, nel quale Clemente si mette a nudo e racconta la sua redenzione, in maniera a tratti toccante. Clementino si guarda indietro, si racconta a cuore aperto senza filtri, parla d’amore, si diverte a giocare nei featuring, il tutto in modo sincero e genuino che arriva a colpire sia il fan di vecchia data che il nuovo. In Tarantelle c’è il rap di Clementino alternato a melodie più pop e sviluppato con l’alternanza di italiano e napoletano che da sempre contraddistingue la musica di Clementino. In Tarantelle ci sono Clementino, Iena White e Clemente, il tutto sapientemente dosato.
7 a m8nstar di tha Supreme. Nel singolo, prodotto e scritto da tha Supreme stesso, l’artista racconta la sensibilità che accomuna un po’ tutti gli artisti, che a volte li porta ad avere bisogno di sparire per un po’, di staccare la spina dal mondo e di rifugiarsi nel silenzio della notte, per questo Tha Supreme nel testo si riferisce spesso alla luna. A differenza degli altri pezzi, in m8nstar la produzione è armoniosa ma tecnicamente più semplice, per far sì che il testo e la voce siano il centro di tutto, nella speranza che il significato del brano arrivi ai tanti ragazzi come lui, che vivono le sue stesse emozioni.
8 a Stanotte di Gemello feat Gemitaiz. In questo singolo Gemello, complice anche la produzione musicale in cui spicca la melodia di un pianoforte, si affaccia al cantautorato. Le voci dei due artisti si alternano per raccontare una relazione sentimentale complicata, di quelle che continuano a ingombrare la testa di pensieri senza lasciare pace.
8 a Lontano de Il Turco. È un disco rap, senza se e senza ma, prodotto da Phil Preston,Squarta, Fastcut, DJ Ceffo, StevenOne, Vinz Turner, Orlando e gli scratch di DJ Fastcut. Unico featuring presente con E-Green nel singolo già edito Ultima Spiaggia. Lontano si può tranquillamente definire old school nell’accezione positiva del termine e underground, ha tutte le componenti tipiche del rap, senza ovviamente suonare vecchio.
7 a Prova a non odiarmi di Jack Out feat Danien e Nashley. Sia per il testo, che per mood e sonorità Prova a non odiarmi è un pezzo che non ti aspetti da Jack Out, che ancora una volta è riuscito a sorprenderci, a esplorare nuovi territori, complice anche la presenza di Nashley e Danien.
6 a Quanto amore si dà di Gigi D’Alessio e Guè Pequeno. Hanno fatto quello che in fondo c’era da aspettarsi dalla collaborazione tra i due: una canzone dal ritmo latineggiwnte che comunque funziona e ha dimostrato come i mondi di Gigi e Guè non siano poi così lontani.
7 a Fuori di me di Greta Menchi. Sulla carta non le avremmo dato un euro, eppure il pezzo spacca, è una hit e Greta Menchi ha davvero una bella voce. Fuori di me affronta melodie un po’ retrò, un pop anni ’50, ma è quel vintage che sa di nuovo, fresco, pulito, frizzante, è una canzone che prende bene dal primo ascolto e non stanca.
7 a UP di Loomy. A Loomy talento, tecnica, doti artistiche e voglia di migliorarsi sempre di certo non mancano, anzi, è sicuramente uno degli artisti più capaci, completi e versatili degli ultimi tempi e UP, prodotto da Don Joe e Shaqui, ne è la prova. La sua musica è sperimentazione, affrontare a modo proprio diversi generi musicali, prendere influenze e farle proprie, come dice lui stesso in UP: QUESTA NON È RAP, NON È TRAP, FA TREMARE IL CLUB.
8 a Montecarlo di Junior Cally. È il classico singolo che non ti aspetteresti da Junior Cally che ancora una volta sorprende il suo pubblico. Ha deciso di uscire dalla zona di comfort, dove non ha mai voluto ritanarsi e si è messo in gioco ancora una volta cambiando qualcosa, a livello di sound, di scrittura, di flow, di ritornelli e il tutto funziona alla grande.
4 ad Arcobaleno di Mambolosco. Per me è no, come direbbe Mara Maionchi. Sono due anni che Mambolosco ci ripropone lo stesso flow, lo stesso suono e gli stessi argomenti triti e ritriti. Mambolosco dovrebbe prendere esempio dal titolo della sua canzone e scoprire gli altri colori e sfumature che la musica può avere, proprio come quelli di un arcobaleno.