La pagella delle uscite settimanali

8 a Lonewolf di MadMan

Si è fatto attendere parecchio MadMan, ma non ha deluso le aspettative. Nel suo nuovo disco troviamo il MadMan che conoscevamo con le sue barre dirette e il suo flow serrato, ma anche quella parte più intima e sentimentale che abbiamo assaporato nei suoi dischi precedenti. Immagini scure, crude, di impatto, sono quelle che MadMan ci mostra, un ritorno allo stato brado, una fusione totale con la materia, tra fango e acqua cristallina, pace e guerra, metafora di un costante scontro interiore. Un percorso di riscoperta e ricerca della solitudine, per riuscire a stare finalmente bene con se stessi, come un licantropo nel plenilunio che accetta la sua vera natura. MadMan è senza dubbio uno dei rapper più stimati della scena. Il timbro e gli esercizi di stile di cui è capace sono il marchio di fabbrica che lo hanno reso un unicum nel panorama rap italiano e che, allo stesso tempo, gli hanno permesso di spingersi sempre oltre i limiti, rimanendo al contempo fedele a se stesso. 

7 a Cultura Italiana parte 1 di Diss Gacha

Negli ultimi due anni, durante il percorso artistico che lo ha portato al disco, Diss Gacha ha definito una nuova estetica nella scena, con la sua metrica asciutta e incalzante, caratterizzata da uno stile tutto suo: lessico ricercato, “sporche” iconiche, che lo hanno reso riconoscibile e unico. Ed è esattamente quello che troviamo nel suo nuovo disco. Ma riesce anche a sorprenderci. Per la prima volta, infatti, fa espresso riferimento alle sue relazioni personali, all’amore, all’amicizia e in generale a tutti quei valori che per lui sono irrinunciabili. 

Un flusso di coscienza che troviamo anche in “Spirito Puro” con Izi e Vegas Jones: “C’è buio attorno a noi, però dentro c’è luce”, “essere perso mi ha fatto capire di essere unico”. Il brano chiude con una frase ripetuta come un mantra: “Io non ho più paura del buio, senza di te non mi sento nessuno”. 

C’è tanta America in questa Cultura Italiana Parte 1, non solo come luogo di creazione. Oltre alla presenza di cori gospel in più brani del disco, c’è il featuring con Wiz Khalifa in “Mississippi Drive”, ma c’è anche tanta Italia, come in “Opera” con Rosa Chemical.

6 a 30°C di Anna

Ultimamente Anna sta spaccando e alla fine doveva fare una hit estiva per entrare nel mega calderone dei tormentoni. 30°C non è male, è un brano estivo, fresco, super orecchiabile e ballabile, fa il suo e non lo fa neanche male.

5 a Sexy Shop di Fedez feat. Emis Killa

Alla fine non è estate senza la hit di Fedez, che quest’anno sceglie Emis Killa come suo compagno di viaggio. È una trashata e un po’ mi dispiace per Emis Killa, ma alla fine funziona. Il ritornello è mega catchy e nostro malgrado la ascolteremo talmente tanto da ritrovarci a cantarla.

5 a Respiro di Tony Boy

È un brano conscious in cui al centro della narrazione c’è una storia finita, ma non del tutto passata, con una ragazza, descritta dall’artista con malinconia e la cui assenza è paragonata metaforicamente alla mancanza di aria. Una cosa che davvero non aveva mai fatto nessuno prima di lui… la fiera delle banalità in una canzone talmente noiosa che non vedi l’ora che sia finita. Non è che tutti sono in grado di fare canzoni d’amore o intime risultando toccanti ed emozionando l’ascoltatore. In questo caso Tony Boy per me ha toppato.

6.5 a Ghetto Love di Icy Subzero feat. Clara

È una hit con sonorità urban e un beat incalzante in cassa dritta, dove fanno capolino l rime taglienti di Icy Subzero e la voce di Clara. Prodotta da Zef, Ayden Lau e Thuke, la canzone è energica, ti entra in testa subito ed é perfetta per l’estate senza cadere nei soliti ritmi latineggianti.

6.5 a Do You Ringo di Bello Figo feat. Don Pero

Nonostante la firma con Warner, Bello Figo è rimasto se stesso e questo singolo ha tutto lo stile e le caratteristiche di un pezzo di Bello Figo. È spinto, sessualmente esplicito, ironico, trash, proprio come Bello Figo ci ha abituati.

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