La pagella delle uscite settimanali
8.5 a Maya di Mace
Sul vocabolario alla voce producer album dovrebbe esserci scritto Mace. Ancora una volta, dopo OBE, Mace ha fatto un disco spettacolare, che non è solo un disco, ma anche un viaggio. “Questa è arte” ho pensato quando ho ascoltato Maya, perché non è fatto solo di ottime produzioni e un parterre perfetto di artisti, è musica che sperimenta e va oltre ogni genere musicale ed è musica che ti porta quasi in una dimensione nuova. Mace è il protagonista del disco, la sua musica è la protagonista, ma la cosa figa di questo disco è che è riuscito, non solo a creare combinazioni di artisti inedite ma perfette, ma a rendere ognuno dei 28 cantanti protagonisti assoluti senza lasciare le produzioni in secondo piano. Non ha cercato la combo facile che ti porta a una hit istantanea, ma ha lasciato che fosse la musica a guidarlo e tutti i 28 artisti sono entrati nel suo mondo.
6.5 a Blue Tape di Rondodasosa
Apprezzo molto la decisione di Rondo di pubblicare un progetto completamente privo di ospiti, ma onestamente 13 tracce solo Rondo sono un po’ troppe da digerire.
Va detto che Blue Tape è un progetto estremamente ambizioso e per certi versi anche ben curato. Le basi trovano le loro fondamenta nell’hip hop più dark e street e se vogliamo si discostano un po’ dal sound tipico di Rondo, che comunque porta anche brani trap e ovviamente drill. I testi sono crudi con il tipico slang di Rondo, che riesce a rincoglionirti al punto da non capire di cosa stia parlando. Il racconto è ovviamente street, ma ci sono anche momenti love, un po’ goffi se vogliamo e forse troppo smielati per uno come Rondo, o quanto meno per quello che ci si può aspettare da Rondo.
Blue Tape non è il mixtape perfetto, lacune ne ha e tracce da skippare pure, ma Rondo merita tanto di cappello per aver avuto il coraggio di mettersi in gioco da solo senza l’ausilio dei soliti featuring che gli avrebbero assicurato almeno un paio di hit sicure.
7 a Edo Ultimo Atto di Matteo Paolillo
Ammetto che, avendo guardato Mare Fuori, mi fa un po’ strano scrivere di Matteo Paolillo artista e non vederlo come l’interprete di Edoardo Conte, ma devo dire che questo progetto è molto interessante.
Innanzitutto è dedicato, come il precedente Ep al personaggio interpretato nella serie tv, e nelle 7 tracce racconta le storie di Edoardo che si intrecciano alle sue. Le tracce sono un mix di rap, canzone napoletana più neomelodica e trovano spazio anche una collaborazione con Guè e un freestyle (Edo Freestyle 2) fatto davvero bene.
Va detto che Matteo Paolillo sa scrivere bene, ha dimostrato di essere un buon storyteller e sa portare in musica immagini da fiction.
6.5 a 00 di Artie 5ive
È un brano dal taglio molto più introspettivo rispetto a molte delle hit sfornate dal giovane talento di Bicocca negli ultimi mesi. “00” offre uno sguardo più intimo sui pensieri quotidiani di Artie 5ive, che esplora temi come le sfide personali e della propria generazione (classe ‘00, come suggerisce il titolo del brano), ma anche la crescita emotiva e gli ostacoli affrontati e superati (“Aspetto la bella vita mentre sono all’inferno”), in un continuo back to back tra il proprio passato e il futuro che lo aspetta.
La produzione strizza l’occhio al mondo R&B ed è a cura di Ddusi in un brano che conserva la propria matrice rap, ma che si fonde con nuove sonorità e temi, consentendo al pubblico di vedere anche un’altra sfaccettatura di Artie 5ive.
7 a La mia città di Rame feat. Vale Pain
Il brano è un inno alla città di Milano, alle sue zone, ma anche al rap, su un tappeto dei 2nd Roof che riesce, nella sua delicatezza, a esaltare al meglio le barre dei due rapper, incredibilmente nitide nelle loro immagini.
È una canzone che ti parla per immagini, che riescono ad essere reali, pulite e al tempo stesso crude. Rame riesce a raccontare Milano, con le sue zone, le strade della moda e i vari simboli in un modo davvero particolare, ma al tempo stesso incredibile, perché ascoltando la canzone, soprattutto se sei di Milano, ti sembra quasi di sfogliare un album di fotografie sulla città, con le sue luci e le sue ombre, tra il lusso e la criminalità, la ricchezza e il non arrivare a fine mese.
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