La pagella delle uscite settimanali

8 a I nomi del diavolo di Kid Yugi

È un discone. Kid Yugi si conferma essere uno degli artisti più freschi, completi e interessanti del momento. Le 14 tracce del disco sono letteralmente 14 manate. Un concept e un immaginario studiati, perfetti, che scorrono lungo il disco, senza però schiacciare il protagonista, che brilla in ogni traccia e ci mostra diversi lati di sè, pur mantenendo un costante filo conduttore. Kid Yugi sputa barre dirette, ricche, fatte per sorprendere, ma che restano impresse nella memoria. Non fa il fenomeno, non ci asciuga ogni istante nel dirci quanto sia figo e real, lo dimostra. E soprattutto riesce a dare il giusto spazio ai suoi ospiti, a farli brillare insieme a lui, a portarli nel suo mondo senza snaturarli e questo crea un equilibrio perfetto.

I nomi del diavolo è un ottimo disco, è un classico contemporaneo.

8 a 100 Messaggi di Lazza

Le barre di 100 Messaggi, che portano la firma dell’inconfondibile penna di Lazza, si snodano intense e cariche di tensione emotiva, intrecciandosi a una base dove il pianoforte regna sovrano nell’intro: un inizio delicato che poi esplode in un ritornello emotional, trafitto da bassi potenti ad amplificare il ritratto vivido degli stati altalenanti che accompagnano la fine di un rapporto. 

100 Messaggi segna una nuova grande tappa nel percorso artistico di Lazza, confermando una volta in più la sua ineguagliabile abilità nel combinare sonorità accattivanti con testi introspettivi e di forte impatto emotivo, lasciando sperare il meglio per il nuovo progetto musicale all’orizzonte.

6.5 a Giorno e Notte di Quentin40

Quentin40 è tornato alle origini, a collaborare con Dr Cream, e ha pubblicato un nuovo singolo, Giorno e Notte. Su una base potente di Dr Cream, Q40 ci regala un brano intenso, nel quale si mostra deluso, incazzato, alla continua ricerca di un posto tutto suo. Esprime il suo rifiuto per la musica superficiale, ci racconta la sua quotidianità e la continua lotta nell’emergere in un’industria musicale che definisce “per vecchi / Comodi come i porci, dove o mi piaci o non entri se ti lamenti sei fuori”.

Q40 è un artista con un talento incredibile, che era destinato a brillare tra i big della scena, ma che ad oggi non ha ancora trovato il suo posto. Giorno e Notte è un brano potente, che arriva come un pugno nello stomaco, perché mostra la fragilità, le delusioni e le continue lotte di Q40, che poi non sono così diverse da quelle di tanti di noi.

6.5 a Corviale Testaccio di Uzi Lvke feat. Side Baby

Il titolo trasuda appartenenza e identità: “Corviale Testaccio”.

Due manifesti di romanità vera e vissuta, uniti da un legame che va oltre la musica: come un fratello maggiore, Side Baby supporta Uzi Lvke e insieme danno vita a un anthem d’impatto, un brano di strada che però non si fa mancare scorci poetici, mentre i due rapper – rispettivamente originari di Testaccio e di Corviale – paragonano il proprio rapporto a quello di Kanye e Travis Scott. Due rapper di quartieri differenti della capitale che si uniscono per esprimere la medesima esigenza artistica dando vita ad un brano che evidenzia un forte legame con le strade in cui sono cresciuti. 

7.5 a Pallottole sull’amore dei Cor Veleno feat. Fabri Fibra

C’è tutto in questo nuovo singolo dei Cor Veleno, che anticipa il nuovo disco in uscita il 15 marzo. C’è il rap, ci sono le barre, il ritornello catchy, il presente, il passato e la storia.

Il brano è un omaggio a Fragole Buone Buone di Luca Carboni, citato anche da Fibra nella sua strofa. C’è un omaggio anche a Primo, che già nel singolo Falso aveva citato Carboni e le “fragole buone buone”, quando diceva “ed è sto posto che mi dà sti sbalzi
Prima fragole buone dopo grossi cazzi e non è mica detto che ne trai vantaggio a leccare sempre il culo del capo villaggio
”.

Il brano è una riflessione sulla gioventù e un ritorno condiviso alle radici: un’esperienza sinergica condotta da Primo in cui ogni rapper ha potuto contribuire con la sua voce unica e il suo tocco originale.

7.5 a Con i miei brothers di Claver Gold

Il rapper torna con un singolo che si lega concettualmente all’ultimo album. Laddove il cane è per Claver Gold un sinonimo di fedeltà, un simbolo di rapporti umani sani, forti, ricchi di aspetti positivi in netta contrapposizione alla mancanza di valori della società moderna, il legame tra “Questo non è un cane” e “I MIEI CANI” è un legame stretto, una sorta di fil rouge concettuale che basa la sua storia sulla continua di ricerca di questi valori nel mondo di Claver Gold.

Il rapper prosegue così nel suo viaggio attraverso se stesso, le sue paure, le sue emozioni, la rabbia nei confronti di un mondo in cui non si riconosce e che combatte attraverso la sua musica, brano dopo brano, disco dopo disco dal debutto nel 2006 ad oggi. E continua a dimostrare di essere una delle penne conscious migliori che abbiamo e uno storyteller eccellente.

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