La pagella delle uscite settimanali

6.5 a Nostalgia (export) di Tony Boy

È un po’ il seguito di Export, il progetto work in progress di Tony Boy, al quale vengono aggiunti 7 nuovi brani e un solo featuring, quello con Artie 5ive.

Tony Boy è uno dei nomi di spicco di questa nuova scena e ha dalla sua la capacità di mischiare trap e melodie, ma anche testi più conscious a banger più diretti. Il progetto è sicuramente interessante e sarà apprezzato molto dalla fanbase di Tony Boy, perché in queste sette tracce si sente perfettamente il suo stile.

7 a In Italia 2024 di Fabri Fibra feat. Emma e Baby Gang

Certe hit andrebbero lasciate dove sono e come sono, ma Fibra non è nuovo a rimettere mano a vecchi brani, lo aveva fatto anche per i 10 anni di Tradimento e devo dire che in questo caso sia Emma che Baby Gang sono azzeccati. Lei canta il ritornello che nella versione originale era di Gianna Nannini e la sua voce graffiante le rende giusto omaggio. Baby Gang tira fuori una strofa potente ed estremamente attuale. E Fibra? Beh, è Fibra. Ha tirato fuori una strofa pungente, diretta e critica, come solo lui sa fare. “Dove fuggi? C’è una guerra ogni giorno al telegiornale
Se fai soldi in Italia c’hai contro tutti
Scendi in strada con gli amici a festeggiare,
mani in alto puoi finire come Cucchi
Per l’industria c’è una mente militare,
Metal jacket sembra un film di Stanley Kubrik”.

In Italia, nonostante abbia ormai 17 anni è una canzone estremamente attuale e in grado di essere riattualizzata, proprio come è stato fatto e oggettivamente non poteva essere fatto meglio, anche se onestamente se voglio ascoltarla mi ascolto sicuramente la versione originale.

7 a Non mi riconosco di Mace feat. Salmo e Centomilacarie

Mace è un fuoriclasse, un producer di altissimo livello e basta ascoltare il disco OBE per rendersi conto della sua grandezza. In questo brano conferma ancora una volta la sua imprevedibilità e la capacità di trovare un equilibrio spontaneo nell’accostamento inedito di voci, generazioni e immaginari apparentemente distanti.
Salmo e centomilacarie si confrontano nel brano con temi universali, dalla ricerca della propria identità allo scontro con i propri mostri interiori, mettendosi a servizio della visione artistica estremamente sfaccettata del producer, un prisma in cui i riferimenti musicali -provenienti da una moltitudine di mondi- comunicano con esplorazioni visive, sensoriali e spirituali, elementi alle fondamenta della sua estetica. 

La produzione segue le impronte di un brano trasformativo, una traccia che continua a evolvere: si apre con gli accordi nudi di un pianoforte, si sporca con i feedback graffianti e profondamente evocativi di una chitarra, acquisisce tensione ed energia con una linea di basso incalzante – suonata dallo stesso Salmo-. Nelle sonoritàminimali scelte da Mace, ridotte all’osso per dare luce al timbro vocale che diventa a tutti gli effetti uno strumento, riverberano i due diversi racconti e intensità degli artisti. 

7 a Non odiare mai di Stabber feat. Coez, Gemitaiz e Noyz Narcos

Stabber è pronto a pubblicare il suo primo producer album e in questa traccia, che ne apre le porte, mette insieme tre artisti romani molto forti, ma completamente diversi tra loro. Nel brano, bassi distorti e sintetizzatori dilatati creano il tappeto musicale perfetto per un brano notturno, sexy e ruvido allo stesso tempo il cui significato profondo è esplicitato nel titolo stesso: una street ballad che unisce il rap più duro al pop internazionale contemporaneo.

6 a Milkshake di Pyrex feat. Slings

Meno male che Pyrex è tornato a fare trap. Si vede che in questo periodo sta un po’ arrancando per trovare la sua dimensione e il giusto seguito. Dopo Lemme See Frestyle con Drefgold, che è stato un mezzo flop, torna con questo nuovo brano con gli Slings e devo dire che va decisamente meglio. È una sorta di banger, un po’ da club, cupo e con un ritmo incalzante. Non è una mega hit, ma Pyrex e gli Slings stanno bene insieme, anzi, a dirla tutta, solo loro che danno un sapore internazionale al brano.

6 a Tekken di Niky Savage feat. Simba La Rue

C’era molta attesa per questa collaborazione e sinceramente non capisco il motivo. È un brano cupo, diretto, cattivo, a tratti anche incisivo su un beat firmato da Blssd, che ci porta in atmosfere gaming. Devo dire che Niki Savage è di gran lunga superiore a Simba La Rue per tecnica, stile e scrittura, ma in questo brano sono in ottima sintonia.

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