La pagella delle uscite settimanali

5 a Bendicion di Boro

Completamente inutile questo disco di Boro, che più che un disco è una raccolta di brani vecchi, messi dentro chiaramente per aumentare gli streaming. Questo è il primo disco di Boro, ma di primo disco non ha nulla, capisco la voglia di raccogliere i suoi brani e metterli insieme, ma che senso ha metterci dentro Lento che è del 2019 o Nena che è uscita nel 2020?

Nessuno. Da un primo disco ci si aspetta il meglio da un artista, un qualcosa destinato a lasciare il segno, o che, quantomeno abbia un minimo di concept, sia studiato, curato e invece in Bendicion sembra solo che Boro abbia fatto il minimo sindacale per portare a termine il compitino.

6.5 a I Got It di Anna

La svolta di ANNA è arrivata con Cookies n’ cream di Guè con Sfera Ebbasta e da lì in poi ha incanalato una serie di strofe veramente azzeccate, come in Vetri Neri e in Ciao Bella. ANNA è cresciuta, non è più la ragazzina a cui è andata di culo con Bando, ma sembra che abbia fatto i compiti a casa, e che sia decisamente migliorata.

I Got It è un banger incisivo, è una hit, per carità senza pretese, ma con il solo scopo di divertire e far ballare e ci riesce.

5.5 a Panamera di Pyrex

Almeno Pyrex ha messo da parte Dylan e il pop ed è tornato a fare trap e ha fatto bene, del resto peggio di Love is War non poteva fare. Panamera segna il ritorno trap di Pyrex con quello slogan “make Pyrex trap again” e sicuramente ha fatto bene, ma non ha stile e verve per farcela da solista, neanche con la trap. Se ai tempi della DPG Pyrex e Side sembravano i più dotati, o i meno scarsi, mettila come vuoi, ora che sono tutti e quattro da soli è evidente che siano proprio Pyrex e Wayne gli anelli deboli. Anche se forse Pyrex è tecnicamente meglio di Tony Effe, gli manca lo stile e il carisma di Tony anche nel fare brani easy come questo.

6 a Face To Face 2 di Rondodasosa

Era molto atteso questo secondo capitolo di Face To Face, il singolo che ha contribuito a far conoscere Rondo e che per i suoi fan è una sorta di inno. Sicuramente in Face To Face 2 troviamo Rondo nella sua dimensione ideale, è il banger alla Rondo dove Rondo spacca, ma ha spaccato di più altre volte. Ed è impossibile non notare la differenza con Face To Face. Lì Robdo era sicuramente più acerbo, ma aveva ancora la fotta e la voglia di spaccare e farcela, ora in qualche modo ce l’ha fatta, e, nonostante il singolo non sia male e lui sia ancora incazzato, si sente che ha perso quello che aveva 3 anni fa.

Detto questo, Face To Face 2 è un buon sequel e sicuramente farà impazzire i fan ai live.

5.5 a Hebs di Baby Gang

Chissà perché vogliono tutti morire da leggenda anche se non lo sono e forse non lo saranno mai… In Hebs, Baby Gang cavalca inaspettatamente un beat boom bap e ci racconta la vita che ha vissuto, fatta di prigioni vere e metaforiche, quelle mentali di una società che etichetta gli individui in base alla loro provenienza geografica e alle possibilità economiche della famiglia, e che, per ipocrisia o invidia, tenta di non dare a tutti le stesse possibilità.

Peccato che il racconto di Baby Gang sia sempre lo stesso, estremamente ripetitivo e mono flow.

6 a Instabile di Giaime

Giaime torna con un nuovo singolo nella sua nuova veste pop.

Il brano è un racconto intimo e onesto di una battaglia interiore, un viaggio attraverso le difficoltà che derivano dall’instabilità emotiva. Il testo pone l’accento sui pericoli delle dipendenze, di portare la propria esistenza al limite, evidenziando le conseguenze distruttive che queste possono avere sulla vita di una persona e sulla percezione di se stessi.

5.5 a In qualche modo di Digital Astro

In questo singolo Digital Astro ci mostra un lato più intimo e delicato di sè e ci racconta le sue sofferenze passate. Peccato che non siamo dallo psicologo e che questa dimensione per così dire delicata non gli si addica più di tanto. Per me è un’occasione sprecata, perché Digital Astro è un artista decisamente interessante, ma questa non è la sua dimensione ideale.

6.5 a Chilometri di Quentin40

Quentin40 è un gran peccato, un artista sprecato e che è stato letteralmente bruciato proprio quando stava spaccando.

Chilometri è un ottimo brano, un po’ old school, anche se non mi piace questa parola, ma ha quel beat boom bap, un testo scritto molto bene e un ottimo ritornello. È un brano cupo e malinconico, ma che non annoia, al contrario ti cattura. È sicuramente lontano dalle vecchie hit di Quentin40, ma è incisivo e molto ben curato, peccato solo che ormai il tempo di Quentin40 è passato.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

Lascia un commento