La pagella delle uscite settimanali

10 a Club Dogo dei Club Dogo

Aspettare 10 anni ne è valsa sicuramente la pena. Club Dogo è un classico istantaneo, un disco destinato a fare la storia, e che anzi è già storia. È impressionante come, dopo 10 anni e numerosi progetti solisti, Guè, Jake La Furia e Don Joe siano riusciti a ritrovare l’anima, lo stile e il suono dei Dogo. Ok, i Dogo sono loro, ma non è scontato se pensiamo che ognuno di loro in questi anni ha sviluppato un proprio stile. Eppure questo disco è 100% Club Dogo. Non skippi nulla, anzi vorresti non finisse mai, per le rime, i suoni e l’affinità dei tre protagonisti. Ottima la scelta dei featuring, pochi ma buoni, con l’immancabile Marracash, ma anche Sfera Ebbasta e Elodie hanno saputo entrare perfettamente nello stile dei Dogo.

6 a Lamborghini a Via Marina di Vale Lambo

Che sfiga pubblicare un disco lo stesso giorno in cui esce quello dei Club Dogo…

Vale Lambo a mio avviso è tra i meno talentuosi della scena campana, quello che spicca meno e che nel suo approccio intimo e cantautorale risulta spesso noioso. Nel disco abbiamo una sfilza di ospiti, da Noyz Narcos a Geolier, da Lele Blade a MV Killa, da Rose Villain a Don Pero e Roshelle, più o meno azzeccati, perché il risultato sembra più un calderone che una scelta artistica solida.

Così come le produzioni, di ottimo livello, ma troppo varie, in sole 13 tracce si spazia troppo tra un genere e l’altro, tanto che non si capisce bene che cosa voglia fare Vale Lambo.

6.5 a Milano Shotta Freestyle di Shiva

Shiva come Tupac prima e Young Thug oggi pubblica musica direttamente dal carcere. Scherzo eh, figurati se paragono davvero Shiva a Tupac o Young Thug, però questo freestyle arriva proprio mentre Shiva è detenuto. E sempre dalla prigione, come un vero gangster, ha annunciato anche il suo nuovo disco, quindi per chi pensava (o sperava) di esserselo tolto dalle palle, si può tranquillamente mettersi l’anima in pace. Shotta Freestyle è in pieno stile Shiva, niente di più, niente di meno e niente di diverso da quello che ti aspetti da Shiva, che manda anche una frecciatina ai suoi aggressori, quello a cui lui ha sparato, per intenderci. “Dovevi veder come sono scappati, Santana risponde agli attacchi, avete preso più shot degli ubriachi“.

7 a I miei cani di Claver Gold

Il rapper marchigiano, tra i nomi di spicco del conscious rap italiano, torna dopo un anno di silenzio con un brano che, come si evince dal titolo, si lega concettualmente all’ultimo album. Laddove il CANE è per Claver Gold un sinonimo di fedeltà, un simbolo di rapporti umani sani, forti, ricchi di aspetti positivi in netta contrapposizione alla mancanza di valori della società moderna, il legame tra “Questo non è un cane” e “I MIEI CANI” è un legame stretto, una sorta di fil rouge concettuale che basa la sua storia sulla continua di ricerca di questi valori nel mondo di Claver Gold.

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