La pagella delle uscite settimanali
6 a Traphouse degli Slings
Non male davvero il disco degli Slings. Molto orecchiabile, molto trap, ma non cupo, caratterizzato da un suono da un forte richiamo internazionale e testi semplici. Grazie a suoni e ritornelli che catturano e ti fanno venire voglia di ballare, Traphouse è sicuramente un disco leggero, fresco, fatto per intrattenere e divertire, senza troppe pretese, ma nel quale emergono le storie e le vite dei suoi protagonisti. Tanti i featuring, il disco è composto da tracce già uscite e altre inedite, tra le cui spiccano ABC con Bello Figo, Stylist con Guè e Freaky con Shiva e Niky Savage.
5 a Umile Deluxe di Tony Boy
Le 5 nuove tracce che vanno ad arricchire il disco di Tony Boy sono superflue. Da una parte si intuisce la sua intenzione di voler dare al pubblico un lato più intimo e introspettivo di sè, ma dall’altra, per quanto siano di per sè carine e orecchiabili, non danno alcun valore aggiunto al disco. Sono brani che virano molto verso un pop cantileneso è stucchevole, con un flow da concorrente di Amici di Maria De Filippi.
5.5 a Agitato di Simba La Rue
Di Simba La Rue si sta parlando più per le sue vicende giudiziarie che per la sua musica e potrei aggiungere che tra le due non so cosa sia peggio, ma facciamo finta che non lo abbia scritto…
In questo singolo, Simba La Rue ci mostra il suo lato crudo, incazzato, a tratti cattivo e assolutamente street.
Un ritornello martellante accompagna le immagini di strada e quelle della vita privata di Simba La Rue, che spiega in Agitato l’irrequietezza di chi è alla costante ricerca di uno status migliore rispetto a un presente burrascoso e difficile.
Umanamente parlando spero che riesca a quietarsi, a risolvere i suoi problemi con la giustizia e a dedicarsi alla musica, se è davvero questo che vuole fare. Artisticamente parlando, invece, Simba La Rue è pieno di lacune artistiche e stilistiche, non è male Agitato, perché fa emergere appieno la sua rabbia e irrequietezza, ma resta un singolo assolutamente mediocre.
7 a HI- TECH di Il Ghost ft. Dardan
il nuovo singolo de Il Ghost segue in ordine cronologico i brani estivi “RATATA” e il precedente “DRIN DRIN” in collaborazione con LJK, che però non rappresenta l’unico episodio a quattro mani dell’artista presentato in questi ultimi mesi.
La sua indole creativa e il suo talento hanno permesso infatti a Il Ghost di prestare la propria voce in occasione di diverse release internazionali: soltanto a settembre, infatti, diversi sono i brani in cui Il Ghost è comparso accanto a nomi come RZON (grande produttore albanese), Salim Montari e non ultimi per importanza BARDHI e lo stesso DARDAN. Il singolo vede infatti la partecipazione di quest’ultimo, artista tedesco-albanese, nono artista più ascoltato su Spotify in Germania nel 2023 oltre che giudice del format tedesco The Voice Rap, che affianca Il Ghost nel racconto della sua storia con le rime sempre affilate che lo accompagnano sin dai suoi inizi.
HI-TECH è un brano energico, costruito sulla cassa dritta e che richiama il sound della scena Marsigliese, in cui si fondono i caratteri artistici dei due protagonisti, dando vita a un mix di culture e ispirazioni sempre più forti e inediti nella scena rap di oggi.
Il brano è stato fra l’altro spoilerato durante l’ultimo live di DARDAN al THE HALL di Zurigo durante il tour internazionale ESCAPE TOUR DARDAN X HAVA, dove Il Ghost si è esibito di fronte ad un pubblico internazionale, consentendogli di guadagnare sempre più interesse non solo da parte di Italia e Albania, ma anche dagli ascoltatori di tutta Europa.
Con questo brano Il Ghost ci dimostra ancora una volta di essere un artista tecnicamente di alto livello e di saper coniugare in modo unico energia, sound e racconti di strada.
5 a Ci pensi mai? di Samurai Jay
È una traccia intima, love e corta, e da una parte per fortuna, ma dall’altra arrivi alla fine e pensi “ah è già finita? Ok, nel dubbio non schiaccio di nuovo play”. Posso dirlo? È una mezza lagna anche un po’ stridula, ma oggettivamente non è da buttare, è interessante che nella traccia convergano sonorità e attitudine che richiamano gli anni ’90 e i primi 2000 e linee melodiche che richiamano l’R’N’B.
4 a Chaos di Highsnob
Ora ho capito perché Highsnob ha fatto tutto quel teatrino per annunciare il suo nuovo singolo: perché fa veramente schifo e se non lo avesse fatto, nessuno si sarebbe accorto che avrebbe pubblicato nuova musica. Poteva fare un singolo brutto, ma per farlo così brutto deve essersi proprio impegnato.
Onestamente dopo due anni e mezzo di silenzio, mi sarei aspettata qualcosa di più, ma del resto la discografia di Highsnob è un vero enigma. Non stupisce che, Harley Quinn a parte, per avere qualche risultato abbia avuto bisogno di Mambolosco in 23 Coltellate e che per attirare l’attenzione si sia unito a Junior Cally nella saga Wannabe. Per il resto non ha mai brillato e non si è mai capito se voleva fare brani rap un po’ cattivi e ironici o canzonette pseudo pop come Chaos. Il singolo è una lagna in piena regola, stucchevole, una cantilena assurda che neanche Vero o Falso di Meneguzzi. Purtroppo, o per fortuna, dipende dai punti di vista, Chaos non lascerà alcun segno, non è il brano adatto a segnare il ritorno di Highsnob, che credo sia destinato a tornare nel dimenticatoio, almeno fino al prossimo teatrino acchiappa hype.
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