La pagella delle uscite settimanali

7 a Cristi e Diavoli della Lovegang126

C’era molta attesa per il primo progetto ufficiale del collettivo romano. Sono anni infatti che i fan chiedono un disco collettivo, che finalmente è arrivato e che sicuramente non ha tradito le aspettative.

Non deve essere facile fare un disco con 5 artisti protagonisti più i vari ospiti, c’è il rischio che il risultato sia più una compilation, che un album, ma non è questo il caso di Cristi e Diavoli. La Lovegang126, nonostante sia composta da artisti diversi tra loro, è caratterizzata da un approccio comune, da un’amicizia che trascende musica e generi musicali e questo si percepisce traccia dopo traccia. Cristi e Diavoli è un album che non può essere classificato in un genere, c’è un po’ di rap, ci sono racconti crudi, c’è romanticismo, tenerezza, delusione e illusione e soprattutto c’è Roma. È la città il centro di tutto, che fa da sfondo ad ogni racconto e che diventa protagonista di altri.

È un disco autentico, provocatorio, incisivo, che vive dell’anima di Roma, da sempre fonte ispiratrice primaria della 126 e che celebra il rap della Capitale e non solo.

5 a Karma di Mambolosco ft. Rondodasosa

Avrebbe potuto essere un banger e invece è una lagna. La classica lagna trap. Beat poco incisivo, strofe che non dicono quasi nulla e nelle quali sembra che i due protagonisti stiano lì a piangersi addosso, a fare i G, i finti dissing, che poi se Mambolosco dovesse dissare un rapper qualsiasi perderebbe a mani basse. E non avrei mai pensato di dirlo, ma Rondo qui è una spanna sopra a Mambolosco.

L’unica cosa che funziona in Karma è il ritornello, dove viene ripetuta la frase tornerà tutto come il karma karma karma, che ha sempre funzionato nella disco e che qui si presta ai vari balletti su TikTok.

5.5 a Dirty Love

Ma perché iniziano con la trap più cruda e finiscono per fare canzonette che manco i Finley o Luca Dirisio?

Le sonorità sono 80’s il racconto è quello di una storia d’amore mai nata per colpa dei pregiudizi, alimentati da una società che ormai ha persino paura di innamorarsi. Il risultato è una canzonetta, che, per quanto orecchiabile, non dice proprio nulla. È insipida e noiosa e fa già presagire una discesa verticale di questo nuovo percorso solista di Wayne.

6.5 a Fammi Capire dì Samurai Jay

Da settimane questo brano, o meglio il suo ritornello, gira sui social riscuotendo parecchi consensi su TikTok. Sono stati molti infatti i video sui social e le richieste di pubblicare questa canzone, che fino a pochi giorni fa non aveva un titolo, ma solo un ritornello.

Fammi Capire è un brano leggere, ma travolgente, che segna un nuovo tassello del percorso di Samurai Jay, che questa volta ha fatto centro con questa traccia groovy che mette insieme la sua attitudine urban con un impianto R’n’B contemporaneo e inedito.

6.5 a Me Vogl Bene di Mv Killa ft. Geolier

È il brano che anticipa Fede, il nuovo disco di Mv Killa, ma a catturare qui è Geolier, la sua voce, le sue rime e il suo saper essere delicato e melodico.

Spiace dirlo ma Geolier è un altro pianeta rispetto a Mv Killa. Come se giocassero in due campionati diversi, eppure riescono a completarsi e ad amalgamarsi bene in questo singolo. Me Vogl Bebe è un brano ricco di citazioni, ma anche di incastri e flow, nel quale l’argomento predominante è l’importanza dell’amore e della lealtà per se stessi per far sì che ogni rapporto possa funzionare.

5.5 a Club ’23 (Knights of The Posse) di Night Skinny ft. Artie 5ive, Kid Yugi, Nerissima Serpe, Tony Boy, Low-Red, Digital Astro e Papa V

“Ho selezionato 7 tra i migliori freshmen d’Italia”. Con queste parole Skinny ha annunciato Club 23, la sua nuova posse track nella quale ha radunato ben 7 artisti. Tutti giovani e chi più chi meno talentuosi. Il risultato? Un beat che spacca. Iper potente alla Night Skinny e che oscura completamente i protagonisti. Salvo alcuni nomi, Nerissima Serpe su tutti, non sono stati in grado di stare su questo beat, di dargli il giusto valore e per lo più risultano acerbi e inesperti. E lo sono. Si tratta di emergenti in fondo, ma è da apprezzare il lavoro di Skinny, non solo a livello sonoro, nel quale eccelle, ma proprio per la scelta di mettere su questo beat solo new comers e di fatto rovinarlo. Il testo? Ricco di ovvietà e cose già sentite migliaia di volte.

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