La pagella delle uscite settimanali

8 a L’Amore di Madame

Che disco ha fatto Madame! Un concept album di altissimo livello, sia dal punto di vista tematico, che lirico, sonoro e di approccio alla musica. Ovviamente il tema centrale è l’amore, ma a colpire è il modo in cui l’amore viene raccontato, che esula completamente dagli stereotipi della musica pop e melodica. È un amore non convenzionale, quello che spesso non viene raccontato, perché riguarda i “diversi”, le persone che stanno ai margini, è un amore controverso e forte. Spesso difficile, ma intenso.

Madame con questo disco ha portato la musica urban a un altro livello, dandole nuova vita. Parlando e cantando in un modo a volte imperfetto, ma di forte impatto.

Dal punto di vista sonoro, il disco suona, pop, hip hop, anni Sessanta, elettro, taranta, latin, techno e ogni sonorità è cavalcata alla perfezione da Madame, che ora ha tutte le carte in regola per diventare una regina della musica italiana.

È un po’ il disco che non ti aspetti, ma che ti sorprende, rapisce ed emoziona.

Che dire… brava Francesca!

6 a Habitat Cielo di Silent Bob

Con questo titolo mezzo intellettuale/pesantone e mezzo indie, ti aspetti un qualcosa che vuole andare oltre il rap. E infatti l’impressione è che Silent Bob voglia fare il salto verso l’urban. Lo si percepisce brano dopo brano, dove noti anche dei particolari che ti fanno pensare “lo vedremo a Sanremo a febbraio?” Perché è questa l’impressione che lascia il disco, che è sicuramente scritto molto bene e cantato altrettanto bene, ma ha quel sapore di passaggio. Non solo, ci sono pezzi nei quali avrei visto benissimo altri artisti al suo posto e ho pensato “se di Marra o Guè questo brano sarebbe una hit” e invece è solo un bel brano.

È un disco pesante. Molto pesante. Con argomenti cupi e pesanti. Una mattonata. Fatto bene, per carità, ma già dopo il primo ascolto pensi “ma chi lo ascolta?” No perché in mano aveva delle potenziali hit, tutte bruciate.

7.5 a Zonda di Lazza

Che hit!

È un banger 100% stile Zzala, prodotto dal producer londinese pioniere della drill britannica 808 Melo e da NKO.

Qui Lazza prende la via delle origini, tornando ad un ambiente più street dove barre senza freni sfrecciano sul beat ad altissima velocità. Con lo stile diretto che lo contraddistingue e le punchlines alla Lazza, Zonda è una mega hit.

7 a Adrenalina di Fred De Palma

Fred De Palma abbandona momentaneamente il reggaeton e ci porta un brano dal forte sapore dance e techno. Adrenalina è una hit. Mi piace Fred De Palma su un beat del genere, con un mood meno estivo e da innamoramento sulla spiaggia e più duro e diretto. Adrenalina è un perfetto banger da club, che nasconde però un significato più profondo: Fred infatti racconta le sue ombre, l’essere schiavo di donne, gioco e denaro, che diventano adrenalina che si trasforma in demoni.

5.5 a Delincuente di Boro Boro ft. Elettra Lamborghini

Magari sarà una delle hit dell’estate. Del resto ci sono artisti che si risvegliano in primavera solo per romperci i coglioni e le orecchie fino a settembre inoltrato.

Delincuente non è neanche male. È forse una delle canzoni meno peggio di Boro Boro, peccato sia così simile a Denquendo di Disme. Una sorta di copia incolla spudorato.

Funzionerà come brano, perché è una di quelle canzoni che funzionano, così come funziona Elettra Lamborghini su questo beat dal sapore latin-trap, ma qui, oltre ad essere un già sentito, è un già fatto da altri.

6 a Cerchio di Daytona KK ft. Radical

È un po’ il solito banger street, crudo e diretto, che oggi va per la maggiore. Daytona KK ha una buona attitudine, così come Radical, ma il brano è pieno di luoghi comuni, di frase buttate lì quasi a caso e poco credibili. Una su tutte? Come fai a dire che diventerai un king perché sei il nuovo principe se ti conoscono solo i tuoi parenti e una cerchia di amici?

Va bene la spocchia, ma qui è un po’ esagerata eh…

5 a Progressi di Tony Boy ft. Vale Pain

Nel brano Tony Boy lascia l’attitudine street più cruda per sperimentare vibes malinconiche con uno storytelling più personale ma pur sempre legato al mondo street. I progressi raccontati da Tony Boy e Vale Pain sono quelli personali e lavorativi di due giovani artisti alle prese con le prime esperienze con una sorta di successo e con la quotidianità.

Non è malvagia la canzone, ma è fin troppo mediocre. La tipica carina, ma niente di che.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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