La pagella delle uscite settimanali

6 a Salvatore Vive di Paky.

“Sono usciti solo flop bro e ci hanno fatto la deluxe” canta Marracash e ok Salvatore non sarà stato un flop, ma questa deluxe è assolutamente superflua.

Alle 17 tracce di Salvatore, che già erano tante, se ne aggiungono altre 5, nelle quali si parla sempre delle stesse cose: la strada, la voglia di rivalsa, le origini umili, la famiglia, l’onore e il rispetto come quella serie con protagonista Gabriel Garko.

Tra le nuove tracce troviamo Sharm El Sheikh prodotto da Timon, con all’interno il sample del famoso brano “Jogi” di Panjabi MC, La Bellavita in stile afro-trap francofona con il feat. di Jul, Onore e Rispetto e Belen.

Tutte tracce, escluse Sharm El Sheikh e Onore e rispetto, che non danno alcun valore aggiunto al progetto.

7.5 a Chiagne di Geolier ft. Lazza, Takagi & Ketra

Lazza ultimamente non ne sbaglia una. E con Geolier ha un’affinità è una sintonia davvero palpabili.

Chiagne è un brano che risulta iconico, una sorta di instant classic, una canzone senza tempo, di quelle che il pubblico vorrà ascoltare nei futuri concerti di Geolier e Lazza, uno di quelli che proprio non potrà mancare in scaletta, un po’ come è sempre stato con Brivido di Marracash e Guè.

È una ballad, delicata e intensa, che unisce ancora una volta Milano e Napoli con due dei protagonisti assoluti della scena e dei nomi più in hype del momento. Del resto, è sotto gli occhi di tutti che le collaborazioni tra Geolier e Lazza sono tra quelle più richieste degli ultimi mesi da pubblico e critica e il risultato, come in questo caso, è sempre garantito.

7 a Cuore tra le stelle di Chiello.

Chiello è un cantante di altri tempi e sembra strano, ascoltandolo ora, che provenga da una realtà come la FSK. Ha trovato questa strada e questo stile un po’ retró, un po’ cantautore anni ‘60/‘70 che gli calza a pennello.

Con Cuore tra le stelle si apre un nuovo capitolo del percorso iniziato con il suo primo album da solista, in cui i generi si mischiano tra loro fluidi come avvolti da un’onda, dove presente e passato si rincorrono e si uniscono.

È un brano davvero interessante sia dal punto di vista sonoro, che di flow, molto particolare e non abbraccia nessuna delle mode del momento.

6.5 a Autostop di Rondodasosa.

Non sembra neanche Rondo. Questo è il brano che anticipa il suo primo disco in uscita il 4 novembre ed è fuori dalla comfort zone di Rondo, per sonorità, mood e stile.

È un brano malinconico su un ritmo r’n’b, nel quale Rondo non usa il suo solito slang e incredibilmente non ci racconta sempre le stesse cose che ormai conosciamo a memoria.

Qui parla di alti e bassi, dubbi e domande con cui convive un normale ragazzo di vent’anni, sospeso tra un passato di ricordi segnati dalle difficoltà e l’arrivo della musica che ha cambiato il suo destino e lo fa in modo semplice ma delicato.

È un po’ una mezza lagna, ma almeno lascia intravedere un qualcosa di diverso rispetto a quello che Rondo ci ha fatto sentire finora.

4.5 a Why you naked? di Tredici Pietro ft. Lil Busso.

Che roba penosa… Un brano brutto e assolutamente insipido per testo che è davvero osceno e stile. Una di quelle canzoni che ascolti e ti chiedi “ma nessuno l’ha ascoltata prima che la pubblicassero e ha detto ragazzi fermatevi un attimo”? A quanto pare no.

Tredici Pietro e Lil Busso tornano a collaborare dopo“1€/Secondo” del 2019 e “Che palle”, contenuto nell’album del 2021 di Lil Busso, “Sbagli di proposito” e lo fanno in un brano in cui le sonorità chill pop si uniscono a ritmi più urban e nel quale principalmente parlano di tipe che vogliono scopare. Almeno però non parlano di strada, droga e voglia di rivalsa, almeno qui abbiamo una certezza: a Tredici Pietro e a Lil Busso piace la figa e te lo dicono anche nelle canzoni.

7 a Sottotitoli di Blue Virus.

Quando ascolto brani come questo ci resto sempre un po’ male, perché so già che non se li cagherà nessuno, o comunque non avranno mai la risonanza che meritano.

Blue Virus sa scrivere bene, molto bene, da rappare molto bene e ha questa capacità di emozionare in modo profondo solo usando parole e flow, senza aver bisogno di beat potenti o ritornelli ridondanti e catchy, gli basta una base leggera che fa solo da accompagnamento alla sua voce e alle sue parole che sono sempre la parte fondamentale di ogni sua traccia. E lo sono anche in Sottotitoli.

5.5 a Blow di Peppe Socks ft. Mv Killa & Yung Snapp.

Carino. Un banger interessante nel quale rap e melodia hanno un buon equilibrio e nel quale emerge una buona intesa dei tre artisti protagonisti e la voglia di Peppe Socks di sperimentare qualcosa che va oltre la sua comfort zone, ma resta un tentativo alquanto sterile. Una cantilena a tratti noiosa e con picchi davvero poco incisivi.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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