La pagella delle uscite settimanali
7.5 a Sensazione Ultra di Ghali.
È un viaggio quello che fa Ghali in questo disco, un viaggio che vale davvero la pena ascoltare dalla prima all’ultima traccia, tanto sono solo 12. Un viaggio tra le sue radici tunisine, l’Italia e la Francia. Non a caso il disco si apre con Bayna alla cui produzione ha lavorato un producer africano e ci porta proprio nei suoni arabi con un Ghali che per la prima volta canta in arabo. E non a caso tre dei 5 featuring hanno origini africane: Axell, Digital Astro e Baby Gang. È forte questo attaccamento alle sue origini e lo si respira nei suoni e nei testi. Soprattutto in Drari, Peter Parker e Moon Rage emerge proprio la difficoltà di essere stranieri e di farsi accettare in un Paese che non è il proprio. Ma le origini di Ghali emergono anche in Walo e Wallah, altri due brani fortemente ispirati alla cultura araba.
In questo viaggio trovano spazio anche rime e ritmi decisamente più pop, rap e hit che sono perfette per le radio e per l’estate. Come Fortuna, che ha un sound anni ‘80 e Pare con Madame dove si sente anche la voce di Massimo Pericolo. E Free Solo, che è un brano in perfetto stile Ghali.
Ghali in Sensazione Ultra ha dimostrato di saper lavorare in modo meticoloso alla musica e soprattutto al suono, portando un mix davvero interessante e facilmente riconoscibile a lui.
5.5 a Crimi di Simba La Rue.
Credo abbia sbagliato a pubblicare le tracce “migliori” prima dell’uscita del suo primo Ep.
Simba La Rue è forse il meno peggio rispetto agli artisti della nuova scena, e mi riferisco a Rondodasosa, Baby Gang e compagnia bella, ha un attitudine interessante, cruda, esplicita, aggressiva ed estremamente street. Ma è troppo ripetitivo. Davvero troppo. Crimi è un po’ come se fosse un’unica traccia dove più o meno nello stesso modo ci dice sempre le stesse cose. La vita di strada, i crimini, lo spaccio, armi e la voglia di riscatto. E oggettivamente stanca.
In questi 10 brani, forse il più incisivo è proprio il primo, Intro + Intro, per il resto, è come se dopo aver ascoltato due tracce, le avessi ascoltate tutte.
7 a Vero Liricista Ep di Not Good.
Le parole e i testi sono gli elementi fondamentali del nuovo progetto di Not Good. Come una sorta di ritorno all’importanza delle parole. Perché alla fine è rap e le parole, le rime, e i giochi di parole sono fondamentali. È in Vero Liricista ce ne sono a volontà.
È un progetto eterogeneo, ma al tempo stesso vario per gli argomenti trattati, nel quale NOT GOOD dà prova di saper padroneggiare artisticamente parole e sonorità. La presenza di più produttori ha permesso all’artista di giocare sia con sound più adrenalinici, talvolta anche latineggianti, che con note più pacate e introspettive, scandite da beat cupi o dalla melodia di un pianoforte. Il filo conduttore che lega ogni traccia è il suo rapporto con la realtà, fatta di momenti difficili, delusioni e disillusioni. L’unico faro di speranza per l’artista è la musica, che gli dà la forza di rimanere in piedi e di lottare per i suoi sogni.
Con Vero Liricista, Not Good conferma di essere uno degli artisti emergenti più capaci e talentuosi della scena attuale.
6.5 a Essere Liberi di Coez.
Coez è sempre Coez. Un po’ come Vasco. Ha la capacità di fare canzoni diversi che però sembrano sempre uguali, con uno stile assolutamente riconoscibile.
Il brano, prodotto da Sick Luke & Sine, è una ballata dal sapore dolce amaro. Il racconto è quello di una libertà ritrovata, accompagnata da un senso di solitudine, che poi è il prezzo da pagare per poter essere liberi. Il tutto accompagnato da un ritornello super orecchiabile alla Coez, praticamente perfetto per i live estivi e per diventare uno dei brani dell’estate. Va bene, dai, almeno non è reggaeton.
7 a Armageddon di Ketama 126.
È la title track del nuovo disco di Ketama 126, che uscirà il 3 giugno.
È un brano esplosivo a livello sonoro, nel quale emerge un messaggio tutt’altro che velato: vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, una sorta di carpe diem, proprio come come se stesse per arrivare la fine del mondo, qualcosa di apocalittico. Qui troviamo il Ketama che tutti conosciamo, con i suoi messaggi diretti, semplici, senza fronzoli e artifici, senza addolcire la pillola.
Ma mostrando i pro e i contro del vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Ketama è in ottima forma, non c’è che dire.
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