La pagella delle uscite settimanali

6 a Italiano di Sfera Ebbasta & Rvssian.

Per fortuna che le tracce sono solo 5. Sfera ha la capacità di dire sempre le stesse cose, nello stesso modo e con lo stesso flow e finire per fare hit, collezionare certificazioni e scalare le vette delle classifiche. Per esempio quante volte lo abbiamo sentito dire “spendo soldi come se non fossero miei”? O “tu mi vuoi morto”? Troppe eh? Eppure funziona sempre, nonostante i testi vuoti e i soliti concetti che ripete da ormai 4 anni.

Il titolo Italiano è scontatissimo, ma la direzione che Sfera vuole prendere era già chiara da Famoso: vuole essere internazionale. L’obiettivo è quello di essere l’italiano che porta la trap italiana all’estero e ci sta riuscendo. Innanzitutto per la collaborazione con Rvssian, che davvero ha creato produzioni fantastiche, e poi per i featuring.

La trap di Sfera purtroppo è sempre la stessa e c’è chi pensa che sia ormai obsoleta e che abbia bisogno di nuovi input e argomenti differenti, eppure è ormai talmente scontata da essere diventata un classico. Sfera fa esattamente quello che ti aspetti da lui. Non sorprende, non cambia mai rotta, è sempre Sfera.

7.5 a Pornostalgia di Willie Peyote.

Geniale, brillante, intenso, potente, incazzato, poetico. Questo è Willie Peyote e questo è il suo sesto album.

La rabbia sociale che contraddistingue la scrittura di Willie Peyote esplode in questo disco, mentre si scaglia contro l’ipocrisia della politica, della società, del mondo della musica, dei social, attraverso critica collettiva, individuale, politica e sociale. Ce l’ha un po’ con tutti Willie Peyote e ascoltandolo non puoi fare a meno di pensare che ha ragione su tutto.

Willie attacca l’industria musicale, la paragona a un ristorante “all you can hit“, dove si punta sulla quantità a discapito della qualità. E prende di mira anche le contraddizioni di una società in cui le divisioni tra ricchi, meno ricchi e poveri stabiliscano le distanze tra tutti noi, anche se in fin dei conti i soldi non esistono, e non sono altro che numeri.

Pornostalgia è un disco ricco di critiche, ironia, ma anche tante riflessioni personali. Ci sono brani molto intimi come La colpa al vento, Il furto della passione e Sempre lo stesso film.

Ci sono featuring molto interessanti, sia perché sceglie due attrici, sia per la presenza di Speranza e Jake La Furia. E c’è una varietà sonora decisamente interessante. Willie Peyote resta a metà tra il rap e il cantautorato su tappeti sonori che vanno dalla musica m elettronica ad atmosfere quasi soft jazz.

Il risultato è un disco molto vario, ben calibrato e da ascoltare dall’inizio alla fine.

6.5 a Samba di Taxi B.

Ma la samba trap non era passata di moda da un pezzo?

Eppure Samba spacca. È una hit. il tutto ruota intorno al ritornello e alle urla di Taxi B, con quel mood cupo, dannato, che risulta perfetto per essere mixato e spaccare in ogni club.

Samba è un brano che dimostra come sia possibile mantenere la propria unicità artistica e la credibilità della scena pur trasportando l’ascoltatore in un mix di sonorità sudamericane, giochi di parole e riferimenti a personaggi di dubbia morale.

6.5 a Scossa di Sangiovanni.

Il brano fa parte della colonna sonora della stagione finale di “Summertime”, la serie originale italiana Netflix prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios . In uno degli episodi Sangiovanni recita la parte di se stesso, interpretando “Scossa” in un suo concerto estivo, in un locale all’aperto sulla riviera romagnola.

E così Sangio fa il suo ingresso in una serie tv con un brano alla Sangio. Una hit pop istantanea, dal sapore fresco, leggero e ballabile, ma che nasconde un significato tutt’altro che leggero.

6 a RFTS2 di Vale Lambo.

Ogni settimana Vale Lambo ci regala un freestyle, il che lo rende inflazionato e anche poco entusiasmante all’ascolto. Leggi Vale Lambo tra le uscite della settimana e pensi ancora?? Eh sì anche perché, per quanto sia bravo e il freestyle sia anche incisivo, risulta ripetitivo.

RFTS2 è meno potente dell’1 e sembra un’uscita buttata fuori tanto per.

5.5 a Inferno di Zoda.

È un brano decisamente cupo, sia per il beat che per le parole di Zoda, in cui emergono solitudine, senso di vuoto, paura e ansia. Queste sensazioni prendono vita e trovano una loro forma nel testo attraverso immagini, flussi di coscienza e giochi di parole, un urlo arrabbiato che ambisce a superare la coltre dell’oscurità per trovare la luce. Inferno è inquietante. Decisamente troppo dark e troppo carico di ansie.

Diciamo che i sentimenti raccontati da Zoda ti trasportano davvero in un vortice di ansia, al punto che non vedi l’ora che la canzone finisca. È come una sorta di limbo dal quale vuoi uscire. Premere stop e respirare. Anche perché se vogliamo il flow non è il massimo, piuttosto monocorde e questo rende il brano piuttosto noioso.

6 a Portami con Te di En?gma.

En?gma può fare di meglio. E soprattutto sa fare di meglio. Ma questa volta ha deciso di sperimentare sonorità e mood più pop e melodici in un brano cupo, quasi fiabesco, dall’atmosfera notturna. Si parla di amore, in un modo un po’ cantato un po’ parlato. E sicuramente En?gma è uno che sa scrivere benissimo, sa cantare ed emozionare, ma Portami con Te è un brano profondo ma al tempo stesso scialbo. Un po’ ibrido anche. Non ha un particolare che lo renda catchy, che ti entri in testa o ti faccia venire voglia di riascoltarlo. È buono, ma niente di che.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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