La pagella delle uscite settimanali

7 a No Money More Love di J Lord. Il primo disco di J Lord è decisamente interessante. Dentro c’è un po’ tutto il vissuto di questo ragazzo di 18 anni di origini ghanesi e trapiantato a Napoli. C’è l’Africa, ma anche Napoli e New York, soprattutto per quanto riguarda le influenze musicali. Nel disco J Lord racconta la sua storia, i suoi sogni e le aspettative in modo molto semplice, onesto, talvolta crudo e talvolta introspettivo.

È un disco che merita di essere ascoltato. Tutto. Dalla prima all’ultima traccia.

6.5 a Bravi Ragazzi di Gianni Bismark. Al centro del nuovo disco di Gianni Bismark ci sono sempre il rap e Roma, in particolare la Garbatella. Il racconto è fluido, a volte ripetitivo e mostra un Gianni Bismark ancora ancorato a quello che ci aveva già portato con Re Senza Corona, a fare la differenza è l’unione tra le strofe rappate e la canzone popolare romana.

7 a Manie di Axos. Il terzo disco di Axos è decisamente diverso dai precedenti. Più vario, più eterogeneo, meno criptico e decisamente più personale. Si parla di amore, odio, gelosia e alla fine viene fuori che la mania di Axos è proprio l’amore, quella che poi lega tutte le altre. Si passa da tracce romantiche, malinconiche e introspettive come Molecole, Paura di me e Un’altra canzone per te, a tracce decisamente rap, come Padri con Ensi e Inoki, Thriller con Nerone e Sotto zero con Emis Killa e Jake La Furia. Cambiano i toni, ma resta l’amore, declinato in diverse forme, il comune denominatore dell’intero disco.

7.5 a La pioggia alla domenica di Vasco feat. Marracash. Che dire… Vasco è Vasco e sentire Marracash in un suo pezzo è davvero interessante, soprattutto perché, nonostante appartengano a mondi diversi, sono in sintonia perfetta, sia per quanto riguarda il mood della canzone sia per il racconto estremamente attuale. Nel testo infatti trova spazio la confusione che caratterizza la storia delle ultime settimane. La guerra, che sconvolge la vita di tante persone e i sentimenti che ne derivano e che soprattutto destabilizzano ognuno di noi. È brano forte, ma al tempo stesso leggero e toccante.

7 a Cielo dammi la luna di Sangiovanni. Dimentica per un attimo il Sangiovanni di Malibù, ma anche quello di Farfalle. Cielo dammi la luna è tutta un’altra cosa. Non è un brano leggero, nè quella che uno può definire una canzonetta, è una sorta di poesia, struggente nei toni e nel testo, molto intima e delicata. È la prima volta, dall’inizio del percorso artistico di Sangiovanni, che lo sentiamo in modo così diverso, meno frivolo e decisamente più introspettivo e devo dire che questo suo aspetto inaspettato gli dona parecchio.

7 a Molotov di Lazza. Un po’ The Weeknd e un po’ Tory Lanez, Lazza sperimenta flow e sonorità diverse in un brano che descrive barra dopo barra un rapporto turbolento e su una base caratterizzata da synth e drum machine che strizzano l’occhio al pop anni ‘80 e alle sonorità contemporanee più popolari. Ha preso quello che va per la maggiore oggi, quello che caratterizza il nuovo pop e l’ha fatto suo. Il risultato è un brano interessante, accattivante e che sicuramente può portare Lazza ad essere ascoltato da un pubblico più vasto.

7 a Tokyo e Rio di Grido. Hai presente Tokyo e Rio de La casa di Carta? Ecco, il nuovo singolo di Grido prende proprio ispirazione dalla storia dei sue personaggi, dalla loro fuga su un’isola deserta e dal loro amore che cresce nonostante il caos intorno. A questo Grido aggiunge le sue esperienze personali in un brano dove tecnica, sostanza, rap e melodia, che poi sono la sua cifra stilistica da sempre, convivono perfettamente.

5 a Birkin di Rondodasosa. Rispetto ai precedenti questo è un brano decisamente meno incisivo, più melodico, nel ritornello, e se vogliamo è una sorta di dichiarazione d’amore. Peccato che le strofe siano le solite strofe alla Rondo, con argomenti sempre uguali conditi da qualche parola in inglese e flow monocorde.

6 a Soldi Puliti di Shiva. È una sorta di banger, con una base basica che fa giusto da sfondo alle parole di Shiva. Tra la citazione di un brand e l’altro, Shiva ci presenta un brano a tratti rabbioso e a tratti emozionale, come un flusso di parole e intenzioni. Shiva sembra più consapevole, o almeno ha un ego più spiccato, e continua con la voglia di riscatto e rivincita. Per certi versi Soldi Puliti è un brano interessante e incisivo, per altri è sempre la solita storia trita e ritrita, con tanto di citazione a J. Cole nella frase “c’è chi fa i milioni e chi fa i meme” tradotta da A slot di 21 Savage, dove J. Cole dice “some niggas make millions, other niggas make memes”. Peccato che Shiva giusto i meme può fare…

4 a #Sì di Mambolosco feat. Tony Effe. Il titolo è un monosillabo, proprio come quelli che Mambolosco ci mette nel testo. Ma dal resto cosa ti aspetti da Mambolosco? Un brano trap della peggior specie e di qualità più basica che possa esserci. Un brano dove, tra un yeah e un bitch, prova a parlare dei pro e dei contro di una vita sotto i riflettori (ovviamente non la sua) e di quanto la trap, talvolta una “trappola” da cui non si può sfuggire. Forse perché oltre a versi su un beat non riesce a fare altro. #Sì è talmente brutto che mi sono sentita sollevata quando è entrato Tony Effe.

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