La pagella delle uscite settimanali

6 a Mi Piace di Tony Effe feat. Sfera Ebbasta. Una hit fresca, leggera, con una base che strizza l’occhio alla dance e foto promozionali cariche di cliché tra donne e mazzette di banconote. Mi Piace è una sorta di hit istantanea dal sound disco e con un groove anni ’70 nella quale Sfera e Tony Effe dimostrano di essere in perfetta sintonia, ma non ricorda Vero Falso di Paolo Meneguzzi?

7 e 1/2 a Disumano di Fedez. Fedez non ha mezze misure, o lo ami, o lo odi, o ci va super pesante in modo dissacrante, o si concentra sul personale e in Disumano convergono perfettamente queste due anime. Sinceramente me lo aspettavo più disumano, più forte, più tosto, più alla Penisola che non c’è, e invece è un bel disco, dove dentro però c’è un po’ di tutto. Come una sorta di jukebox, ci trovi le hit che ci hanno fatto ballare questa estate e la scorsa, la canzone del Festival di Sanremo, nuove hit da ballare come La cassa spinge e guarda cosa mi fai fare, il pezzo super rap con Speranza, là hit da passare subito in radio con Tedua, le canzoni personali che ti emozionano come Vittoria, Leggeri Leggeri, Notte Brava e Mi sto sul cazzo e poi c’è Un Giorno in Pretura. Ed è proprio questa la canzone più disumana del disco. Uno di quei brani che ad analizzarli tutti ci vorrebbero pagine e pagine e che rispecchiano perfettamente l’anima dissacrante e critica di Fedez, che anche in questo caso non le manda a dire a nessuno. Per il resto abbiamo i ritornelli catchy alla Fedez, sonorità fighissime elettro-pop, sia con echi anni ’80 e ’90, sia da club più contemporanei e si sentono anche influenze alla The Weeknd e alla Kanye West. Il disco scorre bene e di cose da dire Fedez ne ha tante, si analizza, gioca, scherza, ironizza, critica, ci parla della sua famiglia e si toglie più di un sassolino e alla fine l’impressione è che si sia divertito a fare questo disco, che sembra essere figlio più di uno sfogo e della voglia di fare musica che del bisogno di vendere e affermarsi. La pecca è la durata, 20 tracce, nonostante il tutto scorra bene e in modo fluido, sono tante e risentire brani che abbiamo ascoltato allo sfinimento a volte ti fa venire la voglia di skippare.

3 tracce da ascoltare subito: Un giorno in pretura, Fede e Speranza e La cassa spinge.

6 a 35 di Boro Boro. Non ho ancora capito cosa vuole fare Boro Boro. Prima fa hit alla Lento, poi vira sul reggaeton e lo difende a spada tratta, ora ci propone un brano rap. 35 è una canzone cruda, che ripercorre la strada fatta da Boro Boro, le porte in faccia ricevute, le battle, gli sbattimenti fatti per farsi notare con la musica e avere una chance e poi i successi, i dischi d’oro e tutto quello che sappiamo. La produzione di Don Joe è come sempre impeccabile e di alto livello, Boro Boro alterna flow più melodici ad altri più serrati e in sostanza questa è forse la strada giusta per lui. Abbandonare le canzoncine e dedicarsi a qualcosa di più solido e corposo potrebbe rappresentare davvero la sua svolta artistica. Nel complesso 35 è un buon brano, non eccellente, ma comunque è un buon punto di partenza.

7 a Ready di SLF. SLF, acronimo di Siamo La Fam, è il collettivo composto da alcuni degli esponenti più importanti della scena urban campana. Il singolo nasce dalla collaborazione di Mv Killa, Yung Snapp, Lele Blade e Vale Lambo con Geolier. In Ready troviamo tutta la potenza dei 5 rapper, come in una posse track collettiva che va a celebrare la potenza della scena napoletana. Su un beat incisivo si susseguono le barre taglienti dei protagonisti, tra un alternarsi di dialetto e italiano, di potenza e delicatezza e con un ritornello incisivo. Nel singolo, i 5 artisti ci mostrano la forza del gruppo e il messaggio sembra essere chiaro: mettersi contro la squad si sbaglia sempre.

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