La pagella delle uscite settimanali
9 a Noi, loro, gli altri di Marracash. “Sei mai stato libero?” grida Marra in Nemesi e proprio su questa domanda si fonda e ruota il suo nuovo disco. Noi, loro, gli altri è un album complesso, ricco di sfaccettature, riflessioni, critiche alla società e alla politica, ma anche al rap game, denso di argomenti, citazioni, racconti. È un disco in cui convergono due sentimenti predominanti: la rabbia e la tristezza. Gli stessi sentimenti che abbiamo provato tutti durante questi due anni di pandemia e che Marra alterna in modo abile, ma anche come un fiume in piena. Noi, loro, gli altri è un disco maturo, dove troviamo un Marracash decisamente più consapevole e sicuro, che dopo Persona è riuscito a fare un passo più in là. Perché alla fine Marra non deve più dimostrare niente, sappiamo tutti che ha una tecnica e una penna eccellenti e che qualsiasi cosa faccia riesce sempre a spaccare, ad alzare l’asticella, a stupire e ad essere un’assoluta certezza. Noi, loro, gli altri è una certezza, un disco sicuramente non facile, soprattutto ai primi ascolti, ma al tempo stesso un classico, uno di quei dischi destinati a restare nel tempo, di quelli che se li ascolti tra 5 anni ti sembrano fortuitamente attuali e in questo senso molto simile a Status. Un disco così personale e complesso non poteva che avere pochi featuring, solo 3, ma scelti in modo eccellente, ma c’è anche la sorpresa per l’ascoltatore di trovare collaborazioni nascoste, come Elodie in CRAZY LOVE, Salmo e Joan Thiele in Cosplayer, con quest’ultima anche in NOI, e Fabri Fibra nella skit NOI, LORO E GLI ALTRI. Dal punto di vista sonoro, Marz ha fatto un lavoro eccellente, portando un suono classico, ma non vecchio, nuovo, ma destinato a restare e soprattutto riprendendo dal passato, come nel beat di Infinity e nel giro di chitarra de Gli Angeli di Vasco Rossi.
6 a Take 3 di Shiva. Shiva, dopo Dolce Vita, che è passato quasi in sordina senza aver lasciato un vero e proprio segno, ha deciso di chiudere il 2021 con il terzo capitolo della saga Take iniziata ormai 2 anni fa. E in questi due anni Shiva ha alternato successi e scivoloni, ma Take 3 segue il filone rap e incastri del 2 e dell’1, con un flow e un’attitudine aggressivi. Quando Shiva si approccia a brani di questo tipo dà sicuramente il meglio di sè, ma in questo caso avrebbe potuto fare di più. Il brano è buono, ma decisamente poco incisivo.
6 e 1/2 a Balaklub di Anna. Se penso ad Anna e ai singoli usciti dopo il successo di Bando, Balaklub è quello meglio riuscito e forse l’unico che può dare un degno seguito a Bando. Balaklub non è nient’altro che un brano da club, fatto per ballare e basta e con questo presupposto fa esattamente il suo dovere. Ha un buon ritmo, Anna alterna parole a caso, ma quel “giro in giro per la city, faccio bitch, what up?” ti entra in testa al primo ascolto e sicuramente spopolerà nei club.
7 a Nuvole di Zero Vicious feat. Guesan. È un inno genovese in cui l’autocelebrazione si mischia a barre più consapevoli e motivazionali, nel quale emerge l’amore per la scrittura, per la musica e per la propria città. E infatti ci senti dentro, tra melodie, rap e flow più trascinati, Genova e i suoi quartieri, da Voltri fino a Quarto. Guesan ha regalato una strofa davvero potente, incisiva e tecnicamente di alto livello, mentre Zero Vicious ha abbassato abilmente i toni rappati con un ritornello catchy e cantato.
7 a Mare di Ugo Borghetti. Più che una canzone, Mare è una poesia. Parole, emozioni, racconti e una musica leggere che le accompagna. L’artista della crew romana 126, che da sempre si distingue per la sua penna capace di raccontare con estrema sincerità anche le immagini più crude e dirette, torna con questo brano che incarna alcuni dei tratti più caratteristici del suo stile: la scrittura estemporanea, di getto, istintiva e la capacità espressiva di raccontarsi con un’autenticità disarmante.
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