La pagella delle uscite settimanali

6 a MM4 di MadMan. Il problema, quando si aggiungono capitoli a una saga amatissima dai fan, è il riuscire a superare se stessi e dare al pubblico qualcosa che alzi ulteriormente l’asticella. È come se il pubblico si aspetti sempre di più da te, c’è chi ti vuole come prima e chi invece ti vorrebbe diverso, alla fine è impossibile accontentare tutti. MM4 in questo senso non fa eccezione e non il riscontro è tutt’altro che unanime e concorde. MadMan è un fuoriclasse e su questo non ci sono dubbi. Ha una tecnica pazzesca e un modo di approcciarsi unico e anche su questo non ci sono dubbi. In MM4 ci sono le varie sfaccettature di MadMan, niente di più e niente di meno. Ci sono le tracce da esercizio di stile in cui lui spacca, c’è l’autocelebrazione, i pezzi da cazzeggio, quelli più duri e quelli più intimi. C’è tutto. E c’è addirittura un ritorno di MadMan agli inizi, della serie “perché non torni quello di…?”, ma non in modo da sembrare datato, bensì attuale e moderno. Cosa non va allora? La scelta dei featuring non è ottimale, di fronte a tracce potentissime ce ne sono altre noiose, gli argomenti sono quelli tipici di MadMan e non si può dire che ci sia un vero upgrade rispetto alla sua discografia precedente. Il che non necessariamente è un male, è interessante trovare artisti che restano fedeli a se stessi e non mutano in base alle mode del momento, ma sarebbe interessante vedere MadMan uscire ancora dalla sua zona di comfort e magari lo farà, del resto questo è solo un mixtape. Ovviamente parlando di MM4 non si può non parlare di Veleno 8, la traccia forse più attesa del nuovo progetto di MadMan, perché porta avanti la famosa saga con Gemitaiz. E se Veleno 7, nonostante i numeri fatti, non aveva soddisfatto appieno i fan della coppia ed era stata accolta come una delusione, Veleno 8 è di tutt’altra pasta. È un brano incisivo, potente, dove emerge ancora una volta l’affinità tra Gemitaiz e MadMan, che questa volta hanno regalato un brano che davvero rende degnamente omaggio alla loro saga.

6 a Nuovo Medioego di Inoki. Finalmente una deluxe edition corposa. Inoki aggiunge a Medioego sei trecce, tre inediti e tre remix, ma con strofe nuove e porta avanti il percorso iniziato con il disco. Anche in queste nuove tracce troviamo lo storytelling intimo di Inoki, la critica all’industria musicale e l’ego con le sue varie sfaccettature. Tutto rientra perfettamente nel mood di Medioego, quindi alla fine di nuovo c’è solo il titolo. Niente da dire sulle capacità di Inoki che non sono per niente messe in discussione, ma il disco, che con queste sei nuove tracce arriva a quota 24, risulta nel suo complesso ripetitivo e con pochi picchi davvero degni di nota.

5 a Gangsta Love di Rose Villain feat. Rosa Chemical. Un po’ rap (poco), un po’ pop, un po’ di sesso, un po’ di pistole e un po’ di romanticismo sono gli ingredienti del nuovo singolo di Rose Villain con Rosa Chemical. Un po’ insulso. Debole e trascinato nel flow è insipido nel racconto. Un brano carino ma assolutamente niente di entusiasmante.

6 e 1/2 a Perso nel buio di Sangiovanni e Madame. Questo più che un singolo è la celebrazione in musica di un’amicizia che esula dalla musica e va oltre i rapporti tra artisti. In più è interamente ascoltare un Sangiovanni meno spensierato e più maturo e intimo. Qui non c’è il Sangiovanni che ti canta Malibù, nè quello di Gucci Bag, ma troviamo un ragazzo che fa i conti con la fragilità emotiva dovuta alla velocità con cui la sua vita è cambiata e che lo ha portato a sentirsi confuso e vulnerabile. È in questo stato di buio, a dargli forza è l’amicizia con Madame. Perso nel buio è un brano interessante e intimo, nel quale si vede il coraggio di Sangiovanni di uscire dalla sua zona di comfort che lo ha portato al successo e di mettersi più a nudo con argomenti decisamente meno leggeri e più intimi.

5 a Slide di Vale Pain feat. Skinny Flex. Vale Pain collabora con l’astro nascente della drill spagnola, Skinny Flex, che sembra una versione spagnola di Rondodasosa. Siamo di fatto davanti al solito brano degli artisti di RM4E, soliti argomenti, soliti mood, soliti banger e solita frecciatina alla scena italiana. L’unica differenza è che Vale Pain ha un’attitudine migliore rispetto agli altri e in questo banger riesce a coniugare ritmo, violenza e fotta.

5 a Pull Up di Mambolosco. L’intenzione di Mambolosco in Pull Up è quella di proporre un brano in puro stile rap, dove il suo flow è scandito da un beat dal carattere hip hop classico che rimanda a un’atmosfera tipica delle rap battle. Il problema è che Mambolosco non sa fare rap, nè tanto meno rap da rap battle. Nel testo Mambolosco ci parla della conquista personale, sia in campo sentimentale che professionale. Oggettivamente Pull Up ha un bel ritmo e un’energia interessante e incalzante e Mambolosco si discosta dai brani più trap sbiascicati ai quali ci ha abituati, l’unico problema è che per fare un brano con queste intenzioni devi saper rappare davvero bene, ma non è questo il caso.

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