La pagella delle uscite settimanali

7 a Meglio del cinema di Fedez. Giuro mi fai venire voglia di futuro” è già culto. Una di quelle frasi che chiunque vorrebbe sentirsi dire e che racchiude perfettamente il senso di questa ballata romantica di Fedez. Il racconto di una storia d’amore, quella di Fedez con Chiara Ferragni, fatta di gesti semplici, quotidianità, alti e bassi, raccontata in modo spontaneo, diretto, delicato, che inevitabilmente tocca il cuore.

7 a Quanto ti vorrei di Chiello. Metti insieme ritmi rock’n’roll, arrangiamenti della Motown e i classici della canzone italiana, ma declinato al futuro, con tutta l’energia e l’irriverenza di un ragazzo di 22 anni cresciuto con la trap e le nuove sonorità americane e ottieni il ritmo e il mood del nuovo singolo di Chiello. Quanto ti vorrei è un brano trascinante, ricco di influenze del passato e al tempo stesso guarda al futuro, a quella wave che prende il rock e il punk e li porta ai giorni nostri. Un po’ anni ‘60, un po’ nuovo pop, Chiello è risultato davvero in grande forma.

7 a Wu-Tang di Coez. Finalmente Coez ha abbandonato quelle ballate per ragazze in cerca del grande amore ed è tornato alle origini, a quando mischiare rap e rock era il suo marchio di fabbrica. Solo che all’epoca non andava di moda e così si è dato all’indie pop, ora questo è il suono del momento e da vecchia volpe Coez cavalca benissimo l’onda. In Wu-Tang c’è il rock nelle intenzioni e il rap nel cuore. A iniziare dal titolo, un chiaro riferimento al Wu-Tang Clan, il supergruppo culto americano e collettivo newyorkese che negli anni ’90 ha cambiato per sempre il mondo dell’hip-hop, nel segno dell’indipendenza creativa degli artisti ed elevando il concetto di crew a comunione collettiva.

6 a Luna Nera di Dani Faiv. Dani Faiv continua a sperimentare suoni e mood diversi e a un certo punto non si capisce più cosa esattamente voglia fare. Luna Nera sembra una sorta di cantastorie, dove il rap si unisce al cantautorato alla De Andrè, che non si addice molto a Dani Faiv. Un brano carino, ma assolutamente privo di qualsiasi elemento che spicchi o che lo faccia risultare interessante. Dani Faiv dovrebbe fermarsi e decidere veramente e una volte per tutte cosa vuole fare con la musica.

7 a Sotto Cassa di Carl Brave. Carl Brave è un folle. Continua a sperimentare suoni e a mischiare generi diversi. Sotto Cassa si compone di 6 tracce dove elettronica, club culture e sonorità acustiche si mischiano e alternano in un modo tanto strano quanto figo. Come in Matrimonio Gipsy dove Carl Brave su una base elecrto mette insieme M¥SS Keta e Speranza. O come in Brutto Esempio, altro beat electro, dove la voce psichedelica di Carl Brave si alterna con quella di Gemitaiz. O ancora come in Calimocho con Ketama, forse il pezzo più folle dell’intero progetto. Carl Brave ci porta veramente in un’altra dimensione con Sotto Cassa, letteralmente sotto cassa, l’elemento predominante del disco.

5 a Error Freestyle di Keta feat. Neima Ezza. Come al solito si mette freestyle nel titolo quando di freestyle non c’è neanche l’ombra. Un mood cupo, il solito racconto street, rime neanche per sbaglio, ma non suona neanche male, il peggio lo tocchiamo quando Keta dice “Italia pizza mafia”. Ma usare parole diverse da quelle di Rondo in meno di due minuti di canzone era troppo?

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