La pagella delle uscite settimanali
6 a Sicariato di Gallagher. Non è che se Gallagher fa un disco deve far schifo per forza, certo non ha un talento esorbitante, ma paga anche il conto di essere diventato una sorta di meme con l’etichetta del “fa musica di merda”. Sicariato non è un capolavoro, non è un disco che ti fa dire wow, ma se non fosse di Gallagher avrebbe avuto un impatto maggiore o comunque diverso. È un disco trap, trap come Il Ritorno del Vero di Side Baby e Untouchable di Tony Effe. Un disco duro, cupo, senza brani che possano piacere alle radio e adatti a un pubblico più vasto, senza ritornelli catchy o fatti per i club. È trap e basta. Si parla di strada, armi, donne, soldi, droga, brand, insomma gli argomenti tipici della trap, con sonorità decisamente interessanti e senza featuring accattivanti. Il disco ha sicuramente dei limiti dettati dal flow di Gallagher che a volte non è dei migliori e dagli argomenti troppo ripetitivi, ma ci sono delle tracce decisamente interessanti, come Trampa, Dreko e Chopstick.
6 a Ambizione di Lele Blade. Con questo disco Lele Blade supera l’utilizzo di immaginari fantastici e ambientazioni mitiche che hanno caratterizzato la sua produzione fino ad ora e porta l’ascoltatore nella sua vita con tutte le sfaccettature e le insidie che la caratterizzano. Il significato della parola ambizione porta con sé una valenza positiva e una negativa ed è proprio questo dualismo che troviamo nel disco, un disco che alterna momenti duri, al altri più intimi e riflessivi, nel quale Lele Blade mostra le sue sfaccettature artistiche e di flow. Il punto debole di Lele Blade è che non riesce o non vuole alternare italiano e napoletano e resta ancorato al suo dialetto, che può risultare pesante per una bella fetta di pubblico.
6 a Tauro Tape 3 dei Tauro Boys. Non si capisce bene che musica fanno i Tauro Boys, nè di cosa parlino esattamente nelle loro canzoni, che sono spesso dei flussi di coscienza, parole che scorrono apparentemente a caso e che hanno una doppia chiave di lettura. Come in Tossico, che apparentemente sembra una canzone che parla di un problema di dipendenza, ma che in realtà non si tratta di dipendenza dalla droga, ma è da interpretare come una canzone d’amore.
L’impressione è che l’approccio dei Tauro Boys sia sempre spensierato e positivo, eppure riescono a raccontare emozioni ben più complesse e lati decisamente più oscuri, come quando dicono “Quanti anni hai e quanti pensi me ne restino”, “Quanto costa la serotonina” che celano di fatto un malessere. Ecco Tauro Tape 3 è decisamente più delicato e meno spensierato rispetto ai progetti precedenti dei Tauro Boys, e il risultato è sicuramente meno incisivo e più noioso.
7 a Sesso e Soldi di Boss Doms feat. Taxi B. Forse non è quello che ci aspettavamo quando abbiamo saputo dell’uscita di un brano di Boss Doms con Taxi B, Sesso e Soldi è una canzone punk-rave destinata a diventare iconica. Il beat è incalzante e incisivo, a tal punto da entrare subito in testa senza più andar via. L’atmosfera da club e l’anima house ed elettronica del pezzo si amalgamano perfettamente al testo crudo e tagliente di Taxi B, dando vita a un connubio inaspettato ma estremo e che funziona alla perfezione. È un brano folle, ma geniale.
4 a Shawty di Rondodasosa feat. Sacky. Se togliamo la frase virale del brano “Shawty, where you from? Ah she from Atlanta”, Shawty è ai limiti dell’inascoltabile. Rondo sta perdendo quel poco flow che aveva e sta diventando sempre più ripetitivo e per carità non è l’unico, ma se uniamo un flow monocorde e gli stessi tre argomenti che girano il risultato è di una noia mortale.
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