La pagella delle uscite settimanali
7 a Incubo degli Psicologi. Hai presente quando una storia finisce e non riesci a voltare pagina? Ti senti come se avessi fatto un incubo nel quale ti ritrovavi da solo. È esattamente questo lo stato d’animo che gli Psicologi raccontano in incubo, un brano dal forte sapore melodico e malinconico, senza cadere nel banale o nel melenso e la produzione di Dardust si sente eccome e dà al singolo il sapore della hit radiofonica.
4 a Baby di Baby Gang. Nel brano Baby Gang descrive le numerose difficoltà riscontrate nei suoi primi anni di vita trascorsi tra comunità e carceri minorili facendo trasparire la forte voglia di riscatto. attraverso la musica. Peccato che la musica non la sappia fare. Il brano è decisamente sottotono, noioso e monotono, al limite dell’inascoltabile. Si salva giusto il flow dell’inciso in cui dice sono baby gang volo a Marrakech con tutta la gang. Altro cliché è ovviamente il video, fatto di immagini di armi, droga e gang, insomma la solita storia del giocare a fare i criminali come quelli veri delle gang statunitensi, senza ovviamente nulla togliere al vissuto di Baby Gang, ma è tutto un déjà vu.
7 a Equatore di Rancore feat. Margherita Vicario. Niente da dire, Rancore ha un flow, una capacità di scrittura e di stare su qualsiasi beat davvero rari e lo dimostra ancora una volta in questo singolo che apre ufficialmente il suo 2021. Equatore è un brano potente, un giro intorno al globo, un viaggio da percorrere attraverso le rime e l’unione di queste due voci che sono in perfetta sintonia, senza dare l’idea del solito brano in cui il rap incontra una voce femminile pop.
6 a Don’t Stop di Ame 2.0 feat. Nerone. Più che un singolo vero e proprio, Don’t Stop sembra più un esercizio di stile, o l’incontro di due rapper su una traccia con la sola voglia di sputare rime. Infatti il brano non ruota attorno ad un concetto principale, ma l’abilità dei due rapper è contraddistinta dalle punchline e dalle barre hardcore che si legano con le linee di basso del beat di Vixi, molto cupe e profonde. Ne emergono le capacità stilistiche dei due artisti e l’attitudine di Ame 2.0 a rappare su basi con influenze techno.
5 a Ninna Nanna di Ski & Wok feat. Keatama 126. Confesso che mi aspettavo peggio, e invece, nonostante le voci di Ski & Wok siano talmente stridule da ricordare il gessetto che incide sulla lavagna, hanno almeno avuto un upgrade dal punto di vista del testo. Ninna Nanna è una sorta di brano d’amore, visto come un’arma a doppio taglio, che a volte ti salva e a volte ti si ritorce contro.
6 a Scatola di Nike di Vacca feat. Rico Mendossa. Sulle capacità di Vacca non ci piove e credo che siamo tutti d’accordo nel dire che è uno che il rap lo sa fare e anche bene. Peccato che si perda a raccontare sempre le stesse cose da ormai più di dici anni. Il singolo ovviamente non è male, ma non è neanche completo. Manca quel qualcosa che te lo fa entrare in testa e in un certo senso ti fa rimpiangere Nuove Nike dei Club Dogo.
7 a Sottozero di Commodo. Commodo è uno dei miei artisti emergenti preferiti e che seguo con interesse. Giuro che non mi ha dato un euro per scriverlo. Credo che sia un ragazzo talentuoso e dopo i singoli OG, Nuovo Mondo e Bad Vibes, ci propone Sottozero, un brano dai toni diversi e decisamente più intimo, nel quale si interroga sulla credibilità di ciò che lo circonda e su come il mondo sappia essere, a volte, spietato e freddo. Commodo ha una buona capacità di usare la voce e di cambiare mood, adattandosi bene a brani più forti e ad altri più intimi come questo, su una base che alterna giri di chitarra e richiami elettronici.
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