La pagella delle uscite della settimana
8 a Funny Games di Noyz Narcos
Finalmente Noyz! Questo è il disco che sarebbe dovuto uscire dopo Enemy e cancellare quella robaccia di Virus. Questo è il Noyz che mi piace, quello che non ne sbaglia una, che ti prende e ti butta nel suo immaginario, nei suoi pensieri, nelle sue barre, ti stravolge e ti arriva come un pugno nello stomaco. Il disco è un gran bel disco, sia per produzioni, che scelta degli ospiti, che contenuti e modo di raccontare. Noyz è davvero unico e quando pubblica un progetto come questo, ha un peso specifico che batte tutti.
6 a Take 6 di Shiva
Onestamente non credo sia il miglior Take di Shiva, che qui non brilla in modo particolare. Resta comunque un brano piacevole, fatto discretamente, che va ad aggiungersi abbastanza bene alla sua saga, pur non brillando in modo particolare.
7.5 a Life is a Tarantella di Enzo Dong
Enzo Dong merita molto di più di quello che ha e lo ha dimostrato ampiamente in questo singolo. Nel brano, denuncia una cultura che celebra solo la superficie, che seduce con luci artificiali e illusioni di grandezza. Il rapper di Secondigliano racconta la rabbia e la stanchezza verso un mondo in cui tutto sembra misurato in like e viralità, mentre il valore vero di una persona viene messo da parte.
Al centro troviamo ciò che oggi molti ignorano: la vita concreta, quella che pesa sulle spalle di tutti. La sveglia presto, il lavoro da raggiungere, le bollette da pagare, la necessità di portare il pane a casa, il dovere di essere presenti per la propria famiglia. Una vita fatta di ostacoli e responsabilità, ma soprattutto di verità. E ha ragione su tutto. Soprattutto, al di là del contenuto, questo singolo è una vera e propria mina.
4 a Tello di Boro
Ancora non mi capacito di come Boro continui a fare musica, che è una cosa che proprio non gli si addice. E non mi capacito neanche di come sia possibile che nessuno del suo team gli dica che sta roba fa schifo, che non è musica. Qui manca tutto. Racconti talmente basici che manco in un tema di terza elementare, flow e stile inesistenti, tecnica al minimo sindacale. E con questa pochezza ci fa pure un disco di 14 tracce, che ascoltarlo tutto sembra davvero una punizione.
7 a Faida di Sacky, Neima Ezza & Vale Pain
Il brano racconta di tre ragazzi cresciuti con la rabbia addosso, con la fame come motore, con il peso della strada che insegna presto e senza sconti. Una rabbia che non esplode, ma che si trasforma in urgenza creativa: la stessa che ha permesso a Sacky di costruire un linguaggio personale, fatto di immagini vive, crude, fortemente evocative, capaci di risuonare oltre i confini del quartiere. La produzione di Marz si sente ed è potentissima, tanto da rendere questo brano un banger perfetto.