La nuova scommessa di Emi lo zio

Cosa puoi fare dopo aver passato almeno 20 anni nella musica? Dopo qver girato l’Italia intera non stop, tra tour, date, ospitate televisive, video clip, Festival di Sanremo e via dicendo? Dopo aver fatto parte e aver contribuito da dietro le quinte al successo della prima vera Gang italiana? Cosa puoi fare di nuovo dopo così tanti anni di lavoro e sbattimenti se ti chiami Emi lo zio? Puoi aprire un locale, metterti ai fornelli, organizzare ogni giorno qualcosa di diverso e ritrovare da una parte serenità e dall’altra nuovi stimoli. Si chiama Nu&Cru ed è in Via Moscati 11 a Milano la nuova avventura di Emi lo zio. Il locale al momento va avanti grazie alle Instagram stories di Emi lo zio, le persone che lo seguono sui social, infatti, vengono quotidianamente nel suo locale e questa forse è una delle soddisfazioni maggiori, il fatto di accorgersi di avere persone affezionate, non solo perché per lavoro segui artisti famosi, ma anche e soprattutto a te e alla tua persona. 

Nu&Cru è un locale molto ben curato, ma allo stesso tempo easy, dove si respira aria di casa, uno di quei bar che ricordano quelli di quartiere di una volta, ma solo per l’atmosfera, dove ti siedi, ascolti un po’ di musica rigorosamente dei Dogo e ti senti a casa, circondato da amici. Nu&Cru merita tantissimo, non solo per l’atmosfera, il buon cibo e le giornate a tema, ma anche e soprattutto per l’ormai famosissimo ragù dello zio, cucinato rigorosamente da Emi, con una ricetta super segreta, pensate che è piaciuto talmente tanto che in quindi giorni l’ha dovuto riproporre undici volte. 

 

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Com’è nata l’idea di aprire un locale?

 

“Sentivo l’esigenza di togliermi dal mondo della notte, perché avendo quattro figli volevo passare più tempo con loro e stando sempre in giro con Gué non riuscivo più a tenermi la mia famiglia. Allora ho deciso di prendere questo bar che faceva 70 euro al giorno di incasso e devo dire che sta andando molto bene. Funziona solo tramite Instagram, la gente vede le mie storie su Instagram e viene al bar e diciamo che dal martedì al sabato siamo sempre pieni”.

 

Adesso riesci a conciliare meglio la tua vita privata con il lavoro?

 

“Sì, anche perché ho i miei orari e soprattutto dormo sempre a casa mia, quindi è diverso l’approccio e devo dire che sono molto contento perché sta andando tutto molto bene”.

 

Quindi hai abbandonato la musica?

 

“No, ho solo preso una pausa dopo 18 anni e ci vuole ogni tanto, anche per cambiare un po’ e avere nuovi stimoli”.

 

Dal punto di vista della cucina come siete organizzati?

 

“Abbiamo lo chef, ma i piatti tipici sono solo i miei. C’è il ragù fatto in casa da me, il piatto del giorno che cucino io e poi abbiamo il menù con panini, primi, secondi, frullati, centrifugati, un po’ di tutto. Il venerdì facciamo l’aperisushi, l’aperitivo a base di sushi, questo giovedì abbiamo fatto l’aperitivo valdostano e ogni giorno cerchiamo di fare un aperitivo a tema, a parte il venerdì che è fisso a base di sushi”.

 

Hai già iniziato a unire musica e locale?

 

“Sisi ci stiamo organizzando, per il momento siamo molto concentrati sul far arrivare la gente, poi bisogna capire come gestirlo. Comunque amici cantanti sono già venuti a trovarmi, ma devo dire che è molto piacevole quello che sta succedendo, perché è bello vedere la gente che mi segue e viene qui per me, questo mi dà gioia”.

 

Quali artisti stai seguendo adesso?

 

“Bobby G, Ninho, Duedì e Sigma, però sono aperto a tutto, se vogliono venire al bar a propormi delle cose o a farmi sentire la loro musica, io sono disponibile”.

 

Come hai visto cambiare il rap italiano in questi anni?

 

“È diventato tutto troppo facile, una volta ti dovevi sudare le cose. Adesso fai una canzone, la metti su YouTube e se piace diventi famoso e inizia il tuo percorso, mentre prima era tutto molto più difficile. Il cambiamento è in meglio per i ragazzi che devono farsi meno sbattimenti, ma la musica adesso è diventata un po’ un minestrone”.

 

Avresti mai pensato di fare questo switch totale?

 

“No assolutamente, però nella vita si cresce, si fanno dei bambini, si fanno delle scelte e quindi bisogna privarsi di qualcosa per stare vicino ai propri figli. Non puoi avere quattro figlibe stare via in un mese 26 giorni, è stata un po’ una scelta fra virgolette obbligata. Devo dire che un po’ mi manca, ma anche questo mi sta dando soddisfazioni, poi si vedrà, a settembre riparto”.

 

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Emi lo zioNu&Cru

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