La Francia dice no al concerto del rapper Médine al Bataclan
Il rapper Médine dovrebbe esinirsi il 19 e il 20 ottobre al Bataclan, il club protagonista degli attacchi di Parigi del novembre 2015 in cui persero la vita 90 persone. La sua performance sta già suscitando molte polemiche e proteste in tutta Francia. Ad accendere la polemica sarebbe stato il titolo di un suo disco Jihad – La guerra più importante è contro se stessi e i testi provocatori come “crocifiggiamo i laici”. In realtà Médine si è sempre dichiarato contro la guerra e la violenza in generale e contro il radicalismo religioso. Ha offerto le sue condoglianze alle famiglie delle vittime degli attacchi di Parigi il giorno stesso e del jihad, parla come di una lotta interna individuale e non di una guerra all’Occidente. Nei suoi testi emerge una netta condanna ad ogni tipo di stigmatizzazione della religione musulmana, che lo ha reso tutatvia molto sospetto agli occhi della destra francese. Il leader del partito dei conservatori ha definito il suo concerto “un sacrilegio per le vittime e un disonore per la Francia”, mentre alcuni parlamentari di destra hanno lanciato una petizione online intitolata “No al rapper Médine”, che ha raccolto oltre 9.000 firme.
Médine andrebbe giudicato come artista, come rapper e non come politico nonostante tratti temi molto delicati e vicini alla politica.