Kid Cudi chiede alla stampa di scrivere di lui solo in modo positivo

È ufficiale: agli artisti non piacciono le critiche. E a chi piacciono?

A nessuno. Neanche a Fabrizio Moro, che prima e dopo il Festival di Sanremo si è lamentato pubblicamente, anche da zia Mara a Domenica In, delle pagelle della stampa durante il Festival e dei giudizi negativi. Che poi siano gli unici giorni dell’anno in cui si parla di lui è un dettaglio. Che poi se ti esponi devi accettare consensi e critiche è un altro dettaglio.

Ma le critiche non piacciono. Potrei scrivere un libro su tutte le volte che ho scritto qualcosa di “negativo” su un rapper e degli insulti che ho ricevuto in cambio, anzi te ne lascio un assaggio qui.

A proposito di critiche, Kid Cudi non deve aver gradito il 4,9 che Pitchfork aveva dato a Man on the Moon III, o semplicemente in questo periodo è un po’ suscettibile.

Sabato scorso, infatti, Kid Cudi ha aggredito un paparazzo al Super Bowl che gli aveva chiesto come stessero andando le cose con Kanye West, con il quale aveva da poco avuto un beef sui social.

A quanto pare Cudi non aveva ancora digerito il fatto che lo avesse pubblicamente tolto da Donda 2, scrivendo su Instagram che Cudi non sarà nel suo nuovo disco perché è amico di Pete Davidson, ovvero l’attuale compagno di Kim Kardashian.

A nessuno piacciono le critiche, nè i commenti negativi, tanto meno a Kid Cudi che ha gentilmente invitato la stampa e i media in generale a scrivere di lui solo in modo positivo.

Cari media, se scrivete delle mie uscite e delle cose buone che sto facendo, vi chiedo gentilmente, per favore, astenetevi dal menzionare qualsiasi altra cosa nelle notizie che sia negativa. Scrivete di me solo in modo positivo. Grazie.

Questo messaggio è per Pitchfork”. Questo è il messaggio di Cudi ai media.

Gentile. Cortese. E preciso.

Ma se i media scrivessero solo in modo positivo sarebbero praticamente l’estensione dell’ufficio stampa degli artisti?

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