Jamil picchia un fan di Noyz

Ieri sera durante l’esibizione di Vacca e Jamil al Makeba Fest in provincia di Taranto si è verificato un episodio davvero assurdo.

Jamil ha invitato uno spettatore ad avvicinarsi al palco e gli ha tirato uno schiaffo. Il motivo? Il ragazzo indossava una felpa di Propaganda, il brand di Noyz.

Tu con la felpa Propaganda, vieni qua un attimo. C’è qualche problema? Non venire a rompermi con quella felpa, mi succhi il cazzo” ha detto Jamil accompagnato dalle grida di sostegno e ammirazione del pubblico.

Non solo lo schiaffo da Jamil, ma il ragazzo si è beccato anche una testata dal suo bodyguard. Questa è violenza allo stato puro! Il ragazzo era al live per accompagnare un amico, fan di Jamil, e si è ritrovato in questa situazione assurda, penosa e gravissima. Prossimo immagine la paura, lo sgomento e le emozioni che possono aver provato questi ragazzi. Erano usciti per passare una serata tra amici e ascoltare un po’ di musica e l’epilogo è stato dei peggiori.

Come se non bastasse, Immediate Vacca ha avuto il coraggio di supportare il gesto dell’amico: “la lezione della giornata è che se decidi di rompere il cazzo, devi anche essere pronto a prendere gli schiaffoni“.

Ma stiamo scherzando? Uno si merita di essere preso a schiaffi per come è vestito? 

Questa è la feccia del rap italiano. Questi personaggi non meritano di esistere, non meritano di avere un pubblico. La violenza è già di per sé sbagliata, sia da sopra che da sotto il palco, ma se motivata da un capo di abbigliamento è ancora peggio. Ognuno è libero di vestirsi come vuole e non per questo prendere schiaffi e insulti. I dissing e le antipatie sono una cosa, la vita reale e il rispetto per gli altri sono un’altra cosa ancora. Che Jamil ce l’abbia con Noyz è un problema suo e delle sue canzoni, questo non lo autorizza a picchiare un ragazzo reo di aver indossato una felpa firmata Propaganda. Ancora peggio Vacca, che da bravo delinquente di periferia a 30 suonati padre di famiglia difende il gesto dell’amico perché il ragazzo se lo meritava. Ma dove siamo? Per non parlare del pubblico che, come capre al pascolo, spalleggia il proprio idolo.

Non solo, i commenti sui social sono agghiaccianti..C’è una buona fetta di utenti ignoranti e coglioni che scrivono “se l’è cercata”, paragonando la vicenda a un tifoso che veste la maglia di una squarda nella curva di quella rivale. Assurdo.

Un comportamento del genere va condannato duramente. A queste persone dovrebbero togliere il microfono, i follower e il lavoro da finti rapper e metterli ai lavori socialmente utili.

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