Il Marrageddon è proprio quello di cui noi e il rap avevamo bisogno

Grazie Marra, grazie rap.

È l’unica cosa che mi viene da dire dopo aver visto il Marrageddon Festival. Un evento unico, pazzesco, incredibile, una grande festa, la degna celebrazione della nostra musica, presente e passata.

Un pomeriggio e soprattutto una serata da brividi con alcuni dei massimi esponenti del rap italiano, più di 94 mila persone, 8 ore di musica no stop, rime, emozioni, amici, canzoni che hanno fatto la nostra storia e che la stanno facendo ora. Tutti lì, per Marracash, grazie a Marracash, che ha saputo riunirci tutti, ma soprattutto tutti lì per il RAP.

Perché raga, il rap è una figata.

Lo vedi quando sale sul palco Fabri Fibra e davanti hai IL RAPPER ITALIANO, quando Salmo infuoca tutto con la sua energia unica, quando Tedua sale a sorpresa con il suo ultimo disco, quando Ensi e Nerone ci riportano alle origini con le rime, ma anche quando Mahmood canta Io di Marra, e poi Marra, la sua musica, le sue rime, il suo essere il king assoluto e indiscusso e Marra e Guè, la coppia dei campioni del rap italiano.

La tradizione con Dj TY1 e Dj Zak che si mischia con le nuove leve, Kid Yugi, Paky, Anna e Shiva. Il passato, il presente. Sempre e solo la nostra musica. Sempre e solo il RAP.

Marrageddon era il festival di cui avevamo bisogno, di cui il rap aveva bisogno e non poteva che essere organizzato dal king del rap, re indiscusso per pubblico e colleghi e non poteva che lasciare ognuno di noi con uno di quei ricordi che resteranno indelebili, non solo sui nostri cellulari, ma anche e sopratutto nella nostra memoria, perché abbiamo vissuto un momento storico pazzesco: il primo festival di rap italiano.

Marra, tutti i suoi amici e tutti noi abbiamo fatto la storia.

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