Il fenomeno del rap negli spot pubblicitari

Dalla collaborazione di Travis Scott con McDonald’s si parla molto della famosissima catena di fast food, tanto che è notizia recente che Pusha T ha scritto il famoso jingle I’m lovin it.


Siamo nel 2003, forse 2002, quando McDonald’s decide di dare una rinfrescata all’immagine dell’azienda attraverso il rap.
Justin Timberlake e Pharrell Williams sono stati chiamati a interpretare il nuovo jingle. L’accordo era che Timberlake pubblicasse la canzone I’m lovin it come se fosse un suo singolo e non rivelasse a nessuno che si trattava dello spot di McDonald’s, almeno fino a quando il singolo non ebbe avuto successo. E così è stato.

Solo che il singolo era troppo pop, mancava di qualcosa. E fu così che Pharrell, che all’epoca stava lavorando ad un pezzo a cui serviva un autore e scelse un rapper, all’ora pressochè sconosciuto, Pusha T, presentò King Push allo staff del progetto Mcdonald’s e la scelta definitiva su chi avrebbe cantato il jingle per la pubblicità più famosa del mondo ricadde proprio sul giovane rapper newyorkese.
Pusha T scrisse e cantò una strofa di elogio al Big Mac, della durata di un minuto, che finì per accompagnare l’intero spot.


Gli artisti coinvolti, nel corso degli anni, hanno avuto qualche rimpianto sulla scelta fatta. Pusha T lamenta il fatto che sia stato pagato solo 500.000$ senza royalties alcuna e Justin Timberlake di averci messo troppo del suo per una pubblicità.

E in Italia? C’è rap e rap nella pubblicità. Spot come i Tuc Creckers con capretta e motociclista rapper, o Acqua Lete, Fiesta Ferrero e Freddi con Rap danno l’immagine di un rap che sembra una macchietta e una filastrocca per bambini.

https://youtu.be/Ieb5gpTS7Ec

Di altra natura sono invece gli spot nei quali i jingle sono stati creati da veri rapper.
Primo fra tutti, forse, è stato Jovanotti che nel 1990 se la rappava, seduto sul divano insieme a una bella ragazza, nello spot di Nintendo Nes.

Seguito da J-Ax che diventò “celebre” ai tempi per lo spot della Fiat Uno, modello Rap Up. Era il 1992 e la macchina con il tettuccio e il mangianastri figo aveva bisogno di una voce credibile, così i pubblicitari dell’epoca pensarono bene di usare quella di un giovane freestyle di Milano che, nello stesso anno, uscì anche con il progetto Articolo 31. Una scelta che a J-Ax costò molto cara, dal momento che la scena underground gli ha dato del venduto e del commerciale, etichetta che si è portato addosso per anni. Era infatti impensabile nel ’92 vedere un giovane rapper emergente rappare in tv:
“Vuoi uscire finalmente allo scoperto, una vita a cielo aperto, il tettuccio che sconcerto.. Uno Rap Up!..”

Storica anche l’accoppiata Club Dogo – Mario Balotelli, che nello spot delle Air Max si sfidano a biliardino. Uno spot che è un mix tra rap e intervista. Non mancano le strofe rappate da Jake La Furia e Guè Pequeno, Balotelli che si improvvisa dj e tutti insieme inscenano questo derby Milan – Inter a colpi di biliardino.



Marracash nel 2011 approda nel mondo delle pubblicità con Nintendo DS Pokemon.Marra, sempre cosí! Rock’n’roll anche dopo lo spot dei Pokemon, avevo 60.000 ragioni per non dire no“.. E lo vediamo nello spot dei Pokemon come un vero nerd alle prese con il suo videogioco preferito. Del resto la sua “il vero sballo è dire no diceva uno spot” è arrivata dopo, ma questa è un’altra storia.

Fedez aveva fatto la pubblicità delle Giravolte nel 2017 e apriti cielo. È stato parecchio criticato dalla scena rap per questa sua scelta. Eppure in quello spot era esattamente il volto che serviva e la pubblicità ha fatto bingo.

Proprio durante la famosa lite tra Marracash e Guè Pequeno da una parte e Fedez dall’altra, Federico è stato preso in giro per aver fatto la pubblicità delle Giravolte e si è difeso durante un concerto. Questo è stato un caso in cui il rapper nella pubblicità ha creato dissing.



C’è poi una pubblicità, quella del Burger King, con protagonisti quattro ragazzi che si fermano al King Drive e rappano le loro ordinazioni sorprendendo l’ignara cassiera. I quattro ragazzi in questione sono gli Zero2, la crew milanese composta da Giaime, Mastarais, Roman e Martinez.




Perché il rap funziona e spopola nelle pubblicità? Perché è un tipo di musica, fatta di rime semplici e dirette che entrano facilmente nella testa dello spettatore. E anche se certe pubblicità rappate sono a dir poco imbarazzanti per chi ascolta questo genere musicale, il rap negli spot è un fenomeno che funziona sempre.

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