Il dualismo di Quentin40
La prima volta che ho visto Quentin40 è stato prima di un suo dj set a Milano. Era nel backstage, seduto su un divanetto, cappuccio in testa, sguardo basso, nonostante fossimo in tanti intorno a lui, non ha parlato con nessuno, non guardava nessuno. Poi si è alzato e insieme a Dr Cream è salito sul palco. Da lì è stata un’esplosione, una metamorfosi, come Clark Kent che diventa Superman. Un’energia allo stato puro che non è mai scemata per tutta la durata dell’esibizione, poi è sceso dal palco e con fare umile è tornato a sedersi. Perché vi dico questo e cosa c’entra con il disco? Perché ho ritrovato questo dualismo che ho visto con i miei occhi e che fa parte della personalità di Vittorio anche nella sua musica. È capace di passare da pezzi potenti, energici, violenti, esplosivi come Botti, Giovane 1, Tiki Taka, ad altri profondi, introspettivi, malinconici, consciuos come se fossero due lati del suo essere, come se fossero Quentin40 e Vittorio.
In questo dualismo traspare quanto la sua musica sia autentica, pura, non studiata per fare hit, quanto lui, nonostante il trasferimento a Milano e l’improvviso successo, sia ancora quel ragazzo che con la tuta passa i pomeriggi ai giardinetti insieme agli amici e fa musica, sputa rime, e i suoi pensieri più intimi come sfogo, con quella voglia di farcela che lo attiva dentro.
È proprio sul treno di ritorno da Milano, dopo essere venuto in città per la prima volta a conoscere Alessandro Borgia che ha scritto Scusa Ma, uno dei suoi pezzi più intimi, che nel disco, insieme a Inverno, va a completare quella che è la sua parte più conscious. Quentin40 sa bene che il successo arrivato all’improvviso, così come è arrivato può scomparire da un momento all’altro, lo dice più volte durante la conferenza stampa tenutasi per la presentazione del disco, sa che 40 non è un punto di arrivo, ma solo uno di partenza, e sa quanto ancora deve lavorare per poter vivere giorno dopo giorno del suo sogno. Le parole spezzate, l’energia dei primi singoli che l’hanno portato alla notorietà non bastano, serve altro, c’è bisogno di mostrarsi al pubblico, di raccontarsi, raccontare quest’anno ricco di avvenimenti e cambiamenti importanti ed è tutto quello che troviamo in 40. Nel disco ci sono Vittorio, Dr Cream e lui Quentin40.