Il disco di gennaio 2021 è Medioego di Inoki

A metà gennaio Inoki ha pubblicato il suo quinto album, Medioego, che è arrivato a ben sette anni dal precedente, L’Antidoto.

È di cose, soprattutto nel rap, dal 2014 al 2021 ne sono successe parecchie. Sono cambiati i suoni, le tendenze, le mode, sono persino cambiati molti dei protagonisti della scena, ma Inoki non sembra temere affatto questi cambiamenti nè il gap di sette anni dal precedente disco a questo.

Del resto lui il rap lo sa fare e anche bene. Il rischio era quello di pubblicare un disco non che non piacesse o che non fosse all’altezza di Inoki, ma che venisse cagato da pochi affezionati del genere. Per fortuna non è andata così. Medioego, oltre ad aver debuttato al primo posto della classifica Fimi, che consta sì ma non è tutto, è un disco che resta. Uno di quelli che ti ricordi e che soprattutto, pur cavalcando certe tendenze, è già un classico.

Inoki ci mette la sua attitudine, il suo flow e la sua penna e passa così da brani con sonorità più old school, ad altri trap, fino ad arrivare a quello che è definito il nuovo pop. E il tutto scorre liscio con la critica sociale, l’incazzatura, l’ironia, la distruzione e la costruzione che troviamo nelle 18 tracce che compongono Medioego.

Fabiano ha lasciato da parte dissing, litigi vari e polemiche che lo hanno accompagnato negli ultimi anni soprattutto via social e ha lasciato parlare la musica.

Nel disco troviamo il rap, senza se e senza ma. L’attitudine di Inoki che lo ha sempre reso real in questa cultura di cui sembra essere rimasto ben poco è presente e palpabile. Ci sono le rime, le mazzate, i ritornelli, c’è il rap ben fatto, che di questi tempi sembra un fulmine a ciel sereno, o la fine di questa pandemia se vuoi. Il tappeto sonoro è molto vario e spazia dal boom bap, alle skratchate classiche, a suoni più grime, drill e trap. Quello che li lega è un sapore hip hop, fresco, ma classico e non vecchio. Inoki non ci ha riportati indietro nel tempo, ha semplicemente preso quello che è stato il rap, la sua realness e la sua attitudine e li ha messi in un contesto moderno e al passo con i tempi, a dimostrazione del fatto che se sai rappare, sai farlo su qualsiasi base.

Inoki passa dall’essere incazzato con sfoghi a dir poco furibondi in tracce come Medioego, Fuckoff e Veterano, all’essere propositivo, intimo, a mostrarci anche un suo lato più spirituale in brani come Nomade, Ispirazione e Mortale.

Nel complesso Medioego è uno dei pochi dischi che ricorderemo del 2021 e che vale la pena ricordare, uno di quelli che restano e resteranno, ma non siamo davanti a un capolavoro. Il disco è inizialmente fiacco e poco incisivo, spesso ripetitivo e 18 tracce, che poi sono arrivate a 24 con la deluxe Nuovo Medioego, sono decisamente troppe e finiscono per oscurare le migliori e rendere noioso un progetto che non lo è.

Tre tracce migliori: Medioego, Wildpirata e Nomade.

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