“I giornalisti non sanno un cazzo ma scrivono di tutto” Vittorio Feltri a Muschio Selvaggio
“I giornalisti non sanno un cazzo, ma scrivono di tutto” si può riassumere con questa frase di Vittorio Feltri il giornalismo italiano e la sesta puntata di Muschio Selvaggio, andata in onda il 17 febbraio non a caso nella Giornata mondiale del gatto, di cui Feltri è un appassionato.
Feltri è un personaggio controverso, sicuramente fuori dagli schemi, volutamente provocatorio e irreverente, è uno di quei personaggi, e in questo ha molto in comune con Fedez, che o ami o odi, indipendentemente dal fatto che tu possa trovarti d’accordo con il suo pensiero.
Una mossa coraggiosa quella di invitarlo in quel contesto, nel quale si è dimostrato molto a suo agio, con battute del tipo “parliamo di figa“, sicuramente abbiamo avuto modo di conoscerlo meglio rispetto a tante altre interviste. La puntata è stata più frenetica del solito, i tempi erano stretti e gli argomenti da trattare molti. Vittorio Feltri ha gelato tutti con la sua affermazione sulla mafia e sul pizzo “anche un fruttivendolo che paga il pizzo deve essere denunciato“, ma ha detto anche grandi verità sul giornalismo e non si è tirato indietro nel dire “non me ne frega un cazzo“. Che poi dovrebbe essere la filosofia di vita di chi scrive e non. Un applauso a Luis quando ha scritto sul led BASTA PARLARE DI POLITICA perché in effetti è stato il momento meno interessante. Per il resto, la puntata è proseguita con le domande incalzanti di Fedez, le perle di saggezza di Martin che sembra essere un intellettuale con un grandissimo bagaglio di conoscenza e le battute cazzute di Luis. Un contesto nel quale Vittorio Feltri si è trovato a suo agio riuscendo a rispondere perfettamente a tutti e tre. L’unica pecca è che è durata troppo poco e che alcuni argomenti hanno tolto spazio ad altri che avrebbero potuto essere più interessanti.