Ha ancora senso il Tecniche Perfette nel 2019?
Tecniche Perfette, la battle italiana di rap freestyle, è arrivata alla sedicesima edizione.
Nel corso degli anni ha visto i più forti freestyler italiani sfidarsi a suon di rime, decretando anche molti di quelli che sono poi diventati esponenti di spicco della scena rap nostrana. Forse oggi, se pensiamo a Instagram, YouTube, Spotify e a tutto ciò che è diventato il rap in Italia, non ha più lo stesso valore un evento come il Tecniche Perfette, che a molti giovanissimi rischia di sembrare obsoleto o underground, inteso come una cosa per rapper sfigati. Eppure un tempo esibirsi, battersi e vincere era segno di grande bravura, era un trampolino di lancio. Lì c’era la bellezza dell’hip hop, lo si respirava, quello stesso spirito hip hop che oggi sembra essere svanito, come se fosse una cosa per vecchi.
Ha ancora senso una manifestazione di questo tipo nel 2019? Sì e no. Sicuramente non ha più senso come trampolino di lancio, o come modo per segnare l’inizio di qualcosa. Non ha più lo stesso senso di quando Ensi aveva battuto Tormento e ricevette il famoso passaggio di testimone. Queste cose non esistono più, hanno lasciato il posto ai followers, alle visualizzazioni e agli streaming. Ma ha senso per vedere freestyler bravi, per assaporare e vivere un qualcosa che si sta perdendo. E ha senso per capire che non bastano collane o vestiti firmati per essere dei rapper. Il Tecniche Perfette è storia, anche se ora è più in voga Real Talk.
La finale di questa sedicesima edizione andrà in scena il 20 settembre all’Alcatraz di Milano. La giuria sarà composta da vari volti nuovi e prestigiose conferme: Emis Killa, Clementino, Nitro, Esa, Maury B e Claver Gold. Tra i giurati inoltre spuntano i nomi dei vincitori di alcune delle passate edizioni: Kenzie, Morbo, Reiven e Shekkero. Costanti invece le presenze dei due Owners del manifestazione. DJ DoubleS e Mastafive saranno quest’anno aiutati, coadiuvati e supportati dalla presenza sul palco di Kiave.