Gucci Mane ha accusato l’Atlantic Records di razzismo
Gucci Mane ha lasciato la sua etichetta storica, l’Atlantic Records, perché razzista. Senza mezzi termini e con una serie di tweet successivamente cancellati, il rapper ha definito “polite racist” e “cracker” i dipendenti dell’etichetta. “Cracker” è un termine dispregiativo con il quale vengono chiamate le persone bianche.
In un altro tweet, sempre successivamente cancellato, Gucci Mane ha invitato gli artisti a scioperare per protestare contro le “etichette razziste”.
@gucci1017 wants all artists to go on strike and says ”F*ck these racist ass labels burn them down too.”
— y'all agree with Gucci? pic.twitter.com/jJeCnVnQMg
— No Jumper (@nojumper) June 12, 2020
Il rapper nato in Alabama, il cui vero nome è Radric Davis, ha firmato per l’Atlantic Records nel 2007. Considerato il pioniere della trap, Gucci Mane ha pubblicato 16 album di cui 11 per Atlantic, inclusi i 10 successi statunitensi più famosi, Mr Davis, The Return of East Atlanta Santa e Everybody Looking.
Gucci Mane aveva già annunciato l’intenzione di lasciare l’Atlantic Records nel 2017, promettendo di diventare “indipendente al 100% e di pubblicare un mixtape a giorni alterni“, invece, ha firmato un’estensione del suo contratto discografico per $10 milioni a settembre 2018.
“Contratti selvaggiamente irregolari” ha twittato qualche giorno fa riferendosi ovviamente alla sua etichetta.
Non è chiaro cosa abbia spinto i tweet che ha pubblicato giovedì sera (11 giugno), ma l’industria della musica è stata sottoposta a un esame più attento per il modo in vengono trattati gli artisti neri durante l’attuale ondata di proteste di Black Lives Matter. Secondo un’indagine della rivista Rolling Stone, i musicisti stanno diventando sempre più uniti nel parlare di “contratti selvaggi irregolari” che vedono i dirigenti bianchi trarre profitto dalla musica nera, mentre passano “solo una piccola parte di quella ricchezza agli artisti“.
Ci sono anche preoccupazioni riguardo al “portare trasparenza a un sistema di etichette che prospera sull’opacità e sulla capacità di azione collettiva in un business spietato, a volte vendicativo“, ha scritto il giornalista della rivista Elias Leight. La società madre della Atlantic Records, la Warner Music, ha istituito una task force interna incaricata di trovare modi per migliorare l’uguaglianza all’interno della società, anche se l’etichetta stessa è stata al centro del mirino l’anno scorso, quando il presidente del Regno Unito, Ben Cook, si è dimesso dopo che hanno iniziato a circolare le sue foto vestito come un membro del gruppo rap Run DMC a una festa aziendale, presumibilmente indossando il volto nero. “Mentre la mia intenzione era quella di onorare un eroe musicale, riconosco che il mio aspetto era offensivo e ho fatto un terribile errore“, ha detto in una dichiarazione.
[Fonte: bbc.com]