Gemitaiz sui party abusivi del weekend a Milano: “siete delle merde”
È stato un weekend decisamente caotico a Milano dal punto di vista di party abusivi e violazione delle norme anti Covid.
Facci caso, da un anno a questa parte, la parola MOVIDA è diventata una parolaccia. Ognuno di noi ha voglia di uscire, divertirsi, ballare, stare in mezzo alla gente, o semplicemente andare a cena fuori o bersi una birra, ma non si può e quello che è accaduto nel weekend è davvero allucinante.
Party abusivo dopo le 23:00 con tanto di rissa in Darsena.
Sedici ragazzi tra i 19 e i 28 anni sono stati trovati a fare festa in un appartamento in zona stazione Centrale a Milano. Un bar di viale Francesco Crispi è rimasto aperto anche la sera con una quarantina di clienti dentro. In entrambi i casi sabato sera, poco prima di mezzanotte, è intervenuta la polizia con sanzioni amministrative per le violazioni delle normative anti-Covid.
Al The Sanctuary Milan, il nuovo spazio all’interno di Scalo Lambrate si è tenuta un’altra festa abusiva. I video, che ritraggono decine di persone ballare senza mascherina, hanno fatto il giro dei social.
Gemitaiz è intervenuto sull’accaduto usando parole durissime: “spero che vi rintraccino uno ad uno e ve la facciano pagare. L’ignoranza della gente che sputa in faccia al resto d’Italia. Gli stupidi che sputano in faccia ai prudenti. Siete il male. In Italia nessuno ha mai le palle di dire un cazzo, nessuno che si espone, né sui politici razzisti, né sui locali di mongoloidi che con la pandemia fanno le feste. Pensi che non ci voglio andare pure io a ballare o sul palco a cantare? Lo sai quanti soldi mi sono saltati? Ci voglio venire al The Sanctuary, a bruciarlo“.
E a gestori del locale dice “siete delle merde, magari vi fanno chiudere per sempre“.
Ancora una volta Gemitaiz la tocca piano, ma è uno dei pochi rapper che si espone sempre in prima persona.
Io capisco la voglia di uscire e fare festa, ognuno di noi ce l’ha e un anno in pandemia sta pensando a tutti, però certe scene non si possono vedere, certe cose non devono esistere. Ci sono delle regole e dobbiamo rispettarle tutti, nonostante pesi a tutti farlo e rinunciare alle proprie abitudini e al proprio divertimento, che per altri è anche lavoro. Vedere quelle scene è uno schiaffo in faccia e una mancanza di rispetto per chi osserva le regole e per i cantanti e il mondo dello spettacolo che sono fermi da un anno.
Instanto siamo tornati in zona arancione e al posto di andare avanti, andiamo indietro, il virus continua a girare, i commercianti, ristorarori e i gestori dei locali continuano a non lavorare e tutti siamo costretti a pagare la stupidità di alcuni.
Sai cosa penso? Che ancora una volta la scena rap italiana sta zitta. Ha paura di esporsi. Si espone quando diventa una moda farlo. Su questo argomento tutti zitti. Sull’arresto del collega spagnolo Hasél tutti zitti. Su quanto accaduto in Congo tutti zitti. Ma quando c’è stato il caso Floyd tutti a condividere foto e hashtag, perché era di “moda”.