Gemitaiz: “quello di Salmo non è l’unico concerto che non rispetta le regole”
Restiamo in tema polemicone di Ferragosto sul concerto di Salmo ad Olbia.
Da due giorni, infatti, oltre alla lite tra Salmo e Fedez e a chi dà ragione a uno piuttosto che all’altro, sono molti gli artisti che hanno espresso la propria opinione. In attesa di sentire cosa ne pensa Emis Killa, che stranamente non si è ancora pronunciato, Gemitaiz sottolinea come quello di Salmo non sia l’unico concerto che non rispetta le regole anti Covid.
Nel mostrare i video di un live di Sfera Ebbasta e Rkomi, ma basta dare un’occhiata alle ultime storie di Guè Pequeno per rendersi conto della situazione live, Gemitaiz sottolinea come ovunque non vengano rispettate le regole, non solo al concerto di Salmo.
“Non avete idea di quanto mi roda il culo a me se dite ah dovresti voler suonare come loro. lo voglio tornare a suonare più di qualsiasi altra cosa. Ma quando ritorneró su un palco voglio farlo con libertá. Non posso fare uno show cantare e divertirmi se nella testa devo pensare che forse ci denunciano, che quelli si sono alzati in piedi, che la mascherina se la sono tolta, che la gente si offenderà eccetera eccetera. La musica che faccio è nata per insegnare il rispetto. Chi organizza, accetta e promuove questo tipo di show dove tutti se ne sbattono il cazzo allegramente non condivide quello che condivido io con la musica. lo e il 90% dei miei colleghi”.
Di fatto il concerto di Salmo è stato preso come capro espiatorio per montare una polemica gigantesca. È vero che non sono state rispettate le regole, zero controlli, zero distanziamento, zero mascherine, ma è altrettanto vero che altri concerti si sono svolti nella stessa maniera. È vero anche che il settore della musica dal vivo non è stato preso in considerazione dal governo, basti pensare che ogni attività è tornata a lavorare, tranne le discoteche. I concerti vengono organizzati all’aperto, esattamente come quello fatto da Salmo, ma allora perché quello ha creato scalpore e gli altri no?
Eppure è stato autorizzato dal comune, sicuramente Salmo ha sbagliato i modi e i toni, ma non ho visto nessuna polemica sugli altri concerti. Forse perché si crede che gli altri siano stati organizzati nel rispetto delle regole, eppure, bastava mettere controlli all’ingresso, obbligo di tamponi e Green Pass e non sarebbe scoppiata nessuna polemica.
O forse serviva proprio questa polemica per trovare una soluzione. Ora Salmo è finito nell’occhio del ciclone, nonostante abbia sbagliato, nonostante i toni siano discutibili e non condivisibili, ma se dovesse scoppiare un focolaio ad Olbia, lì sarebbero cazzi (scusa il francesismo).
È troppo comodo dire “io voglio stare sul palco, voglio cantare” ed essere comunque in una posizione lontana dalla ressa per forza di cose, e lasciare i propri fan sì a divertirsi, ma anche ammassati e a rischiare di ammalarsi.
Sicuramente il discorso assembramenti, che oggettivamente sono ovunque e concerti è delicato, gli artisti devono fare la propria parte, ma non mettere a rischio la salute del proprio pubblicato per dimostrare che lo Stato se ne fotte da troppo tempo.