Finalmente tutti conoscono Dargen D’Amico
Voleva smettere prima di andare al Festival di Sanremo. Ma lo spoiler è che non ha smesso.
E ha fatto bene. Non solo per noi, che bene o male abbiamo sempre saputo dell’esistenza di Dargen D’Amico e abbiamo sempre ascoltato e apprezzato la sua musica, ma per chi non lo conosce e perché finalmente tutti conoscono Dargen.
E chissenefrega se a Sanremo sul red carpet, che poi era green, lo hanno chiamato Darghen, lui ha cavalcato il palco con quell’atteggiamento quasi scazzato, come se stesse uscendo con gli amici e si fosse fermato all’Ariston, così per caso, perché passava di lì. Con i suoi occhiali da sole, la sua musica, ironica, leggera in superficie ma non nel profondo, perché ha dei testo raffinatissimi, ha fatto ballare tutti e ha conquistato tutti.
Ora tutti sanno chi è Dargen D’Amico. E se non sanno davvero chi è e cos’ha fatto prima di Sanremo, almeno sanno che è quello strano, vestito strano, che mette gli occhiali da sole e canta Dove si Balla.
Perché anche il pubblico italiano, quello grande, quello generalista, ha bisogno di Dargen e della sua musica.
È un poeta. Un genio. Una sorta di Rino Gaetano dei nostri giorni, che per troppo tempo è stato lì, quasi nell’ombra, ascoltato solo da chi davvero ama e apprezza la sua musica.
E ora finalmente è alla portata di tutti.
Nei sogni nessuno è monogamo è il suo decimo disco, uscito venerdì (4 marzo), ma per molti, per quel pubblico che l’ha conosciuto con Dove si balla, è il primo. E la cosa figa è che in questo progetto Dargen è riuscito a rendersi accessibile a più persone senza snaturare se stesso. È ancora ironico, pungente, critico, filosofico, lucido, con quelle frasi che non capisci se è serio o ti sta prendendo per il culo. O forse prende in giro solo se stesso e, nel farlo, prende in giro anche noi.
È una sorta di Kierkegaard.
È un pensatore che racconta il dramma delle scelte, dei dubbi, dei tormenti interiori, ma è anche quello che rende concrete le pare, o le seghe mentali che tutti ci facciamo nella nostra quotidianità.
Nei brani che compongono Nei sogni nessuno è monogamo ci racconta l’amore, la vita quotidiana e la società in cui viviamo in modo sì ironico e dissacrante, ma anche di denuncia e soprattutto senza essere mai banale.
La peculiarità di Dargen sta anche nel fatto di riuscire ad affrontare temi seri facendoci ballare e rendendoli quasi “frivoli”, come in Gaza ma anche in Dove si balla.
Al centro del disco c’è lui, Jacopo, che è il protagonista e narratore delle diverse storie che racconta con il suo piglio unico ed originale con il quale ci racconta i suoi tormenti, le sue sensazioni, ma anche i suoi dubbi e le sue incertezze come nella title track. Dove dice una frase che riesce perfettamente a racchiudere sia il senso del disco che il suo essere una sorta di filosofo del rap “La vita è un cinema straniero senza sottotitoli”.