FIMI alza la soglia per la certificazione dei singoli

Da oggi per essere certificato oro un singolo dovrà raggiungere le 50.000 copie vendute e non più 35.000, mentre per la certificazione a platino serviranno 100.000 copie al posto delle 70.000 necessarie fini a questo momento.

Il motivo è molto semplice: nel 2021, rispetto al 2020, le certificazioni dei singoli sono più che raddoppiate. Queste nuove misure non toccheranno invece le certificazioni a disco d’oro e di platino degli album, che restano invariate e rispettivamente a 25.000 e 50.000 copie vendute.

FINALMENTE. È l’unica parola che mi viene da dire, perché due anni fa in merito alla mia inchiesta su Spotify Italia mi chiedevo come fosse possibile che FIMI desse tutta questa importanza agli streaming e a quella che in Italia è la principale piattaforma. Perché da quando Fimi si è accorta dell’importanza e dell’influenza che gli streaming hanno nel mercato discografico e ha deciso di conteggiarli come vendite a tutti gli effetti, ci siamo ritrovati nel caos più totale. Numeri pazzeschi e certificazioni come se piovessero in autunno a Londra.

Perché? Innanzitutto Spotify è ad oggi la piattaforma leader a livello mondiale, ed è tutt’altro che imparziale e corretta, almeno per quanto riguarda l’Italia.

Il motivo è semplice: esistono bot in grado di aumentare l’ascolto dei brani e di conseguenza gli streaming. Fimi ha posto un limite a questo: un brano per essere calcolato come streaming deve essere ascoltato per più di 30 secondi. Peccato che la maggior parte dei bot sia tarata in modo tale da generare ascolti che superino quei 30 secondi, ne bastano anche 31 e il gioco è fatto. Spotify lo sa, ma ha ammesso di non poter far fronte a questo meccanismo e di non avere una struttura in grado di bloccarlo e monitorarlo.

Gli streaming ovviamente sono importanti e fondamentali perché vanno a influire direttamente sulle certificazioni, che effettivamente generano un guadagno e segnano inesorabilmente la carriera e il successo di un artista. Ora FIMI si è accorta di come sia facile ottenere le certificazioni e forse anche di come queste siano facilmente manovrabili e “acquistabili” con un buon posizionamento sulle principali piattaforme di streaming e ha deciso di alzare l’asticella. Ovviamente in molti saranno in crisi, ma indubbiamente un disco d’oro e uno di platino avranno forse più valore da oggi.

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