Fedez si scaglia contro Esse Magazine: APPLAUSI

Stamattina abbiamo iniziato il weekend con il botto: Fedez, in una serie di Instagram stories, ha sbottato contro Esse Magazine e il suo modo di fare “giornalismo”.

Prepariamo i pop corn e godiamoci lo spettacolo.

È da un mese che Esse Magazine e Antonio Dikele Distefano stanno puntando il dito contro Fedez, prima cercando di affossarlo per la questione streaming e vendite, adducendo teorie che non stanno né in cielo né in terra, prese qua e là da diversi siti (tra cui Rebel Mag) e da un video degli Arcade Boyz con il solo scopo di esaltare i loro soliti quattro artisti e di far passare Fedez per quello che manipola Spotify, poi sono passati a mettere in scena uno pseudo dissing tra il cantante e Dikele, mossa con la quale il magazine si è affossato da solo e che ha contribuito a screditare ulteriormente la sua già poca credibilità.

 

 

 

Oggi siamo arrivati alla resa dei conti. Esse News ha pubblicato un post dal titolo FEDEZ DATE DEL TOUR ANNULLATE, copiato e incollato pari pari da un articolo pubblicato tre giorni fa da Kontrocultura. Già qui si ha un quadro completo del loro modo di fare informazione: prendere le news dagli altri, copiarle, incollarle, aggiungerci una frase atta a colpire e spacciare il tutto per farina del proprio sacco.

 

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Il tour di Fedez "Paranoia Airlines" è stato costretto a fermarsi. Il rapper ha inoltre annunciato che terminate le tre date restanti si fermerà per dedicarsi ad altri progetti: «Dovevamo fare l'Arena e non si fa più, dovevamo fare la seconda data al Forum di Assago a maggio e non si farà più perché io sarò a Los Angeles e non ha senso tornare per una data: ho un sacco di altre cose da fare ed era giusto chiudere così», ha detto all'Ansa prima del concerto (soldout) presso il Forum. ?? «Come ogni altro ciclo vitale questo disco aveva il suo ed è finito. Quanto mi fermerò? Non lo so, davvero non lo so, farò tante cose, ne ho tante in ballo, di sicuro per il tour non faccio più niente. (…) Ho anche cose imprenditoriali, sto lavorando su idee importanti e complesse, ma se si realizzano sono un bel cerchio che si chiude per me e opportunità che si aprono e quindi mi dedicherò a questo, alle start-up che seguo e ad altro». ?? Lo stop al tour in realtà non è stato davvero giustificato. Se comunque ci si informa rispetto alle vendite dei biglietti si scopre – benché ne siano stati venduti tanti – che sono ancora disponibili tickets per ogni genere di posto o per qualsivoglia prezzo. ?? #essenews

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A questo punto Fedez ha giustamente sbottato, stanco di essere preso di mira ingiustamente da Dikele e dal suo entourage.

 

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Per dovere di cronaca basta andare su Ticketone e verificare nero su bianco che non esistono altre date del tour di Fedez e questo avvalora ulteriormente la tesi del pretesto con il quale Esse si stia volutamente schierando contro Fedez. Il motivo? Forse Fedez non ha mai voluto far parte del circo dei topini che pende dalle labbra di Dikele e molto probabilmente, anzi sicuramente, il fattore Zukar è stato determinante.

 

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Come tutti sappiamo dietro Esse Magazine c’è la Signora Paola Zukar che, guarda caso, è la manager di Marracash e Fabri Fibra, che, guarda caso, non sono né fan né tanto meno amici di Fedez. Qui torniamo al punto centrale del tutto: Esse Magazine o Sto Magazine che dir si voglia è una realtà nata per spingere e favorire determinati artisti a discapito di altri, e sta conducendo da troppo tempo un gioco mafioso volto a ergersi come magazine di riferimento della scena togliendo lo spazio agli altri e in particolare a quelli che, come Rebel Mag, risultano più scomodi. Dall’altra parte gli artisti pendono letteralmente dalle labbra di Dikele, lui chiama, loro corrono, come i topi con il pifferaio magico. Questo gioco, che è noto ormai a tutti, va avanti da troppo tempo e gli unici che hanno sempre combattuto questo sistema mafioso condannandolo sono stati Rebel Mag e gli Arcade Boyz, gli altri, seppur lamentandosi dietro le quinte, ne sono sempre stati complici o spettatori passivi.

Il gesto di Fedez di oggi è una vera e propria dichiarazione di guerra al sistema marcio creato da Dikele in questi anni, ha espresso il parere che molti esponenti della scena condividono, ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di esprimere perché impossibilitati a farlo o più semplicemente perché non conviene farlo. Sta di fatto che la sua è stata una voce di rottura e di denuncia, che arriva forte e chiara e che è in grado di scoperchiare finalmente quel vaso di Pandora che Dikele & co hanno creato portando un’informazione falsata e totalmente parziale e causando di fatto quello che un giornalista non dovrebbe mai fare: DISINFORMAZIONE.

 

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